Nicolò Filotesio, detto Cola dell’Amatrice
(Amatrice c. 1470 – ante 1553)
LA FAMIGLIA DI GESÙ INCONTRA LA FAMIGLIA DEL BATTISTA (LA SACRA PARENTELA)
olio su tavola, cm 131x108
THE HOLY FAMILY AND SAINT JOHN THE BAPTIST'S FAMILY
oil on panel, cm 131x108
Provenienza
Colonia, Van Ham, 2008;
collezione privata
Esposizioni
Lorenzo De Carris e i pittori eccentrici nelle Marche nel primo Cinquecento. Matelica, Museo Piersanti, 29 giugno – 2 ottobre 2016
Bibliografia
L. Pezzuto, in Lorenzo De Carris e i pittori eccentrici nelle Marche nel primo Cinquecento. Catalogo della mostra a cura di Alessandro Delpriori, con la collaborazione di Matteo Mazzalupi, Perugia 2016, pp. 118-120, n. 21.
V. Sgarbi, Il momento raffaellesco di Cola dell’Amatrice. Una mostra in quattro sedi, in “Arte Documento” 33, 2017, pp. 28-31, fig. 3, riprodotto a colori.
Cola dell’Amatrice da Pinturicchio a Raffaello. Catalogo della mostra a cura di S. Papetti e L. Pezzuto, Ascoli Piceno 2018, pp. 64-65, figg. 2-3.
Passata in asta con una insostenibile attribuzione a Gaudenzio Ferrari, la bella tavola qui presentata è stata restituita da Andrea De Marchi a Cola dell’Amatrice in occasione di una giornata di studi i cui atti sono rimasti inediti (Studi di arte a L’Aquila tra Medioevo e Rinascimento: un patrimonio da conoscere e da salvare. Siena, Auditorium del Collegio di S. Chiara, 4 marzo 2011).
Ne dà conto Luca Pezzuto cui si deve una approfondita analisi del dipinto in occasione della mostra dedicata nel 2016 agli “eccentrici” marchigiani del Cinquecento, una categoria – come si sa – folta, imprevedibile e variegata, in cui il pittore abruzzese si inserisce a buon diritto nel suo periodo di attività ad Ascoli Piceno, dove lavorò anche, e forse in modo prevalente, come architetto.
Vari i riferimenti dell’artista in questa pala domestica: curioso il recupero di un modello düreriano, verosimilmente mediato da un’incisione, nel paesaggio di sfondo, motivo nordico incorniciato in modo incongruo da un arco trionfale di impeccabile classicismo, come pure gli altri motivi scultorei dall’antico che incorniciano le due famiglie.
Assente nei testi canonici come negli Apocrifi, il tema del loro incontro deriva dalle Meditationes Vitae Christi dello Pseudo-Bonaventura, come indicato da Pezzuto che ha correttamente analizzato tutte le componenti del dipinto.
Evidente, sopra ogni altra, il riferimento alle Sacre Famiglie raffaellesche, anche queste probabilmente mediate da incisioni: un modello pienamente intonato alla solennità dell’architettura classica che incornicia la scena.
Numerosi confronti con opere documentate di Cola inducono a proporre per la nostra pala una datazione verso la fine del terzo decennio del secolo, in prossimità della Madonna del latte e santi nella Pinacoteca di Ascoli Piceno, del 1529 circa, e non senza il ricordo dell’Istituzione dell’Eucarestia nella stessa raccolta, di dieci anni precedente, da cui è ripresa la figura di uno degli Apostoli.