L’idea di dedicare un’asta monografica alla maiolica di Montelupo nasce da considerazioni diverse tra loro, ma tutte legate al grande valore e all’importanza che finalmente è stata riconosciuta a produzione valdarnese, capace di sostenere il confronto con le più celebrate manifatture ceramiche rinascimentali, quali ad esempio Urbino, Faenza e Deruta. Gli oggetti in asta, per gran parte provenienti da un’unica collezione, rappresentano oltre un secolo di produzione ceramica, testimoniando tutte le forme tipiche di Montelupo accompagnate dalla grande varietà di decori, chiaramente riferibili al centro valdarnese. Dagli albarelli agli orcioli, passando per i piatti e le crespine, ciascun collezionista avrà modo di individuare il proprio “trofeo” da conquistare, senza dimenticare la presenza in asta di una decina di “Arlecchini”, genere simbolo, forse a torto, di questa manifattura toscana. Insieme alle maioliche infine l’asta proporrà anche un’interessante raccolta di libri d’arte, naturalmente riferiti al mondo della maiolica, provenienti dalla biblioteca di un grande e appassionato collezionista.