ARCADE I DIPINTI DAL XVI AL XVIII SECOLO

158

Scuola emiliana, sec. XVI

€ 12.000 / 15.000
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Scuola emiliana, sec. XVI

SAN ROCCO

olio su tavola, cm 148x69,5

 

Emilian school, 16th century

SAINT ROC

oil on panel, cm 148x69,5

 

La nostra tavola incontra convergenze stilistiche con la matrice pittorica peruginesca, che influenzò in maniera notevole e caratterizzante pittori del centro Italia e dell’Emilia tra il quali ricordiamo anche l’importante personalità del bolognese Francesco Raibolini detto il Francia (1447-1517) artista poliedrico e dalla grande abilità pittorica, capofila di una grande bottega che vide coinvolti anche i suoi più stretti parenti, divulgatore di un lessico asciutto ed essenziale che interpreta i canoni dell’arte rinascimentale in maniera elegante e aggraziata.

L’opera qui proposta raffigura San Rocco, pellegrino francese venerato soprattutto come protettore dalle malattie gode ancora oggi di una grande popolarità. Raffigurato con abiti da pellegrino: bastone, cappello e una borraccia partì per un lungo cammino a seguito della morte di entrambi i genitori. Il viaggio iniziò probabilmente dalla sua città natale di Montpellier per arrivare fino a Roma attraversando la Liguria e la Toscana nel periodo della pestilenza tra il 1367 e il 1368 dove si apprestò a dare soccorso agli ammorbati; le agiografie parlano di un suo passaggio a Lucca, Firenze e Siena.

Arrivato a Roma rimase per tre anni a prestare aiuto agli ammalati presso l'ospedale di Santo Spirito. Di ritorno per Montpellier San Rocco soggiornò anche in alcune città emiliane sempre per motivi umanitari tra queste Bologna, Modena e Padova.

Il viaggio si interruppe per una nuova epidemia di peste a Piacenza dove anche San Rocco contrasse il morbo e successivamente si isolò fuori città per non contagiare altre persone probabilmente nella zona di Sarmato, dove secondo le antiche agiografie, riceveva quotidianamente la visita di un cane che provvedeva a portargli ogni giorno un pezzo di pane per sfamarlo dalla mensa del suo padrone, signore del luogo. Morì a Voghera, fortemente provato dalla malattia, dopo essere stato detenuto in prigione per alcuni anni accusato di essere una spia.