Bartolomeo Neroni detto il Riccio
(Siena 1505 circa - 1571)
SAN PIETRO
rilievo ligneo dipinto in policromia e oro, diam. cm 111
Bartolomeo Neroni also known as Il Riccio (Siena circa 1505 - 1571), Saint Peter, painted and gilt wooden relief, diameter 111 cm
Provenienza
New York, Barone Cassel van Doorn
New York, Collezione Paul W. Doll junior
Siena, Collezione privata
Bibliografia
A. Nesi, Un rilievo ligneo policromo di Bartolomeo Neroni detto il Riccio, in “Quaderni di Maniera”, Siena 2022
Il grande rilievo ligneo mostra la figura di San Pietro, riconoscibile per i consueti attributi delle chiavi e del libro, rappresentata a trequarti, coperto da un’ampia veste svolazzante dietro le spalle e caratterizzata da profonde pieghe che evidenziano il movimento del corpo. Le caratteristiche stilistiche e formali suggeriscono una collocazione in ambito senese, individuandone l’autore in Bartolomeo Neroni detto il Riccio, uno degli artisti più eclettici e creativi del Cinquecento senese, cimentatosi nella sua vita in molteplici attività artistiche, quali il disegno, la miniatura, la pittura, la scultura, l’intaglio ligneo e l’architettura.
Come scrive Alessandro Nesi in un recente saggio monografico dedicato al nostro rilievo, “la fisionomia facciale, l’espressione e l’aspetto complessivo del volto del San Pietro rientrano nei canoni delle raffigurazioni del Riccio, per via dell’aria seria ma non scevra da un sottile patetismo nell’atteggiamento della testa e nella resa espressiva, la barba corta e i capelli mossi tagliati “a scodella” che lasciano sgombra buona parte delle tempie”.
Anche il motivo decorativo della cornice a cassetta, sagomata a rilievo nelle stesse tavole del supporto, con elementi floreali stilizzati e reiterati che richiamano petali, stami e pistilli di fiori e che sono dipinti a tempera nera sul fondo bianco, rimanda inequivocabilmente alla tradizione figurativa della città di Siena.
Si tratta in questo caso di un’aggiunta importante al catalogo del Riccio, poiché si tratterebbe del primo lavoro in legno da potergli attribuire con sicurezza in base appunto alla lettura stilistica, considerando che le altre opere di intaglio alla cui realizzazione partecipò, ovvero i meravigliosi arredi lignei della cappella maggiore del Duomo di Siena, furono da lui progettati tra l 1567 e il 1569, ma eseguiti in massima parte da altri intagliatori, ad eccezione di alcune parti figurative che lasciano pensare ad una sua esecuzione diretta, che ben si sposerebbe con le caratteristiche del nostro tondo.