Bottega orafa lombarda del IX-X secolo
FUGA IN EGITTO E CADUTA DEGLI IDOLI
lamina d’oro sbalzata e cesellata, cm 12x8, entro cornice non pertinente in lamina d’argento sbalzato e cesellato con castoni, cm 24x18,5
Lombard goldsmith's workshop, 9th-10th century, Escape in Egypt and Fall of the Idols, embossed and engraved gold foil, 12x8 cm, within an unrelated embossed and engraved silver foil frame with bezels, 24x18,5 cm
Bibliografia di confronto
C. Capponi (a cura di), L’altare d’oro di Sant’Ambrogio, Cinisello Balsamo 1996;
A.C. Quintavalle, (a cura di), Medioevo: arte lombarda, Milano 2004
La placca si presenta attualmente come assemblaggio di tre parti non omogenee: una cornice esterna in argento cesellato a motivi geometrici, una cornice interna con funzione di passepartout, e il pannello centrale figurato, probabilmente proveniente dalla legatura di un manoscritto, da un cofano reliquiario o da altro prezioso arredo liturgico. La scena descritta trae ispirazione da un episodio dell’infanzia di Cristo nel contesto della fuga in Egitto, tratto dal Vangelo dello pseudo-Matteo apocrifo: Giuseppe è raffigurato al centro, sulla destra il piccolo Gesù cavalca un asino tra le braccia di Maria, sulla sinistra gli idoli pagani precipitano dalle finestre.
Stilisticamente, come suggerito recentemente da Giovanni Travagliato, la placca potrebbe essere collocata in età ottoniana, tra il IX e il X secolo, nell’ambito delle medesime officine orafe lombarde che produssero il rivestimento in lamine istoriate del noto altare della basilica di Sant’Ambrogio a Milano, in particolare il fronte con le Storie di Cristo rivolto verso le navate realizzato da un’equipe guidata da Wolvino.