Firenze, 
mer 15 Novembre 2023
Asta Live 1238
24

Andrea Mainardi detto Il Chiaveghino

€ 30.000 / 50.000
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Andrea Mainardi detto Il Chiaveghino

(Cremona, 1550 circa – 1617)

MOSTRA DI VERDURA E DI FRUTTA CON FIGURE

olio su tela, cm 114x125

 

STILL LIFE OF VEGETABLES AND FRUIT WITH FIGURES

oil on canvas, cm 114x125

 

Bibliografia

G. Berra, I pionieri lombardi della natura morta italiana. In L’origine della natura morta italiana. Caravaggio e il Maestro di Hartford. Catalogo della mostra (Roma, Galleria Borghese, a/c A. Coliva e D. Dotti, 2016/17), Milano 2016, p. 52 e fig. 5; nota 31.

 

Provenienza

Venezia, Semenzato, asta del 2 maggio 2004, n. 39

collezione privata

 

Tradizionalmente riferito al Chiaveghino nella raccolta di provenienza, e come tale passato in asta da Semenzato, il dipinto costituisce un unicum nel catalogo dell’artista cremonese a cui è stato ricondotto per l’evidente legame con la produzione di Vincenzo Campi, e in particolare con la notissima Fruttivendola a Brera, che alla data del 1580 circa costituisce uno degli incunaboli della natura morta italiana.

Il Mainardi è appunto documentato per la prima volta a Cremona in rogiti del 1572 e del 1574 che riguardano Giulio e Bernardino Campi, di cui fu allievo secondo i biografi locali: sebbene la sua produzione documentata sia essenzialmente di soggetto sacro, con particolare riferimento al clima religioso post-tridentino, la sua propensione per motivi simbolici trova riscontro negli elementi che nel nostro dipinto alludono appunto alle stagioni e ai doni della Terra nei diversi tempi dell’anno.

Anche la figura femminile al centro della composizione, evidente citazione da un modello di Tiziano, richiama Pomona, divinità “signora dei frutti”: tale infatti il significato della figura negli Staatlichen Museen di Berlino, forse il dipinto di tale soggetto offerto circa il 1567 a Jacopo Strada.

A metà tra divinità agresti e venditori di frutta, le figure nel nostro dipinto sono solo il pretesto – come appunto nelle tele di Giulio e Vincenzo Campi e dei loro modelli fiamminghi – per la raffigurazione di una ricchissima mostra di frutta e ortaggi di ogni stagione, legati anche dal punto di vista cromatico alle enigmatiche figure di sfondo.