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mer 15 Novembre 2023
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Giovan Battista Ramenghi, il Bagnacavallo

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Giovan Battista Ramenghi, il Bagnacavallo

(Bologna, 1521 – 1601)

CRISTO RISORTO DONA IL SUO CUORE A SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

olio su tavola, cm 82x67

 

SAINT CATHERINE OF ALEXANDRIA RECEIVES THE SACRED HEART

oil on panel, cm 82x67

 

Provenienza

Roma, Bloomsbury, 12 giugno 2008, n. 193

Collezione privata

 

Splendido esempio della pittura bolognese del secondo Cinquecento, il dipinto qui offerto, notevole per invenzione come per condotta pittorica, è passato sul mercato artistico romano come opera di Giovanni Battista Ramenghi mentre era attribuito a Denijs Calvaert (1540-1619) nella raccolta di provenienza.

Il nome del pittore fiammingo attivo a Bologna dalla metà degli anni Sessanta si appoggiava evidentemente al confronto con opere quali il Noli me tangere nella Pinacoteca Nazionale di Bologna, appena anteriore alla partenza per Roma nel 1572, in qualche modo vicina alla nostra tavola nella qualità monumentale delle figure e nel riferimento a modelli fiamminghi nel paesaggio di sfondo.

Nella nostra composizione, e in particolare nella misura classica e monumentale dei suoi protagonisti, è soprattutto evidente la dipendenza dai modelli di Lorenzo Sabatini, appunto maestro di Calvaert, e in particolare da sue opere pubbliche quali la pala con Madonna in trono e Santi, tra cui Santa Caterina, un tempo nella cappella dedicata alla Santa nella chiesa di Santa Lucia (Berlino, Gemäldegalerie).

Al di là di questo modello, ancora autorevole nella seconda metà del secolo, il nome del più giovane Bagnacavallo è richiamato in maniera convincente dalla nutrita serie di tele sul tema della Sacra Famiglia con Santa Caterina da lui dipinte, e in particolare delle Nozze mistiche della Santa, note in versioni diverse (Bologna, Pinacoteca Nazionale; Forlì, Pinacoteca Civica).

Tra i confronti più convincenti si deve però ricordare la Sacra Famiglia con S. Giovannino e S. Caterina venduta da Pandolfini nel 2021, dalla raccolta della Popolare di Vicenza, vicinissima alla nostra tavola negli accordi cromatici e nella raffinatezza dei dettagli, oltre che nella qualità monumentale delle figure.

Ringraziamo Michele Danieli per aver confermato l'attribuzione su base fotografica.