Firenze, 
mer 15 Novembre 2023
Asta Live 1238
11

Simone del Tintore

€ 8.000 / 12.000
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Simone del Tintore

(Lucca, 1630 – 1708)

ROSE IN UN VASO, CON FRAGOLINE, PISELLI, MANDORLE E CARCIOFI SU UN PIANO

olio su tela, cm 46,5x62

sul telaio, etichette della mostra La natura morta italiana, 1964, col n. 191

 

ROSES IN A VASE WITH STRAWBERRIES, PEAS, ALMONDS AND ARTICHOKES ON A LEDGE

oil on canvas, cm 46,5x62

 

Provenienza

collezione Scamperle; collezione Profili;

collezione privata

 

Esposizioni

La natura morta italiana. Napoli – Zurigo – Rotterdam, 1964, n. 191

 

Bibliografia

M. Gregori, in La natura morta italiana. Catalogo della mostra, Milano 1964, p. 87, n. 191, tav. 86 a.

C. Del Bravo, Lettera sulla natura morta, in “Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, Classe di Lettere e Filosofia” 1974, p. 1589, tav. CXXXIV

P. Giusti, Simone del Tintore, in La natura morta in Italia, a cura di Francesco Porzio e Federico Zeri, Milano 1989, II, p. 559 e fig. 667

 

Referenze fotografiche

Fototeca Federico Zeri, scheda 87597

 

Presentato con la corretta attribuzione alla storica mostra sulla natura morta italiana e successivamente mai comparso sul mercato dell’arte, lo splendido dipinto qui offerto costituisce uno dei punti fermi nella restituzione del catalogo del pittore lucchese, e insieme dà conto di alcune questioni critiche legate alla sua personalità.

Come è noto, il corpus di Simone del Tintore è stato ricostruito da Mina Gregori a partire da un’opera iscritta al retro col suo nome, e al gruppo di tele precedentemente attribuite a Tommaso Salini in virtù della sigla “ST” su una di esse.

Altre nature morte iscritte col nome del pittore e la data di esecuzione hanno poi consentito di ricostruire una fase più tarda della sua produzione, ormai lontana dalle ascendenze in qualche modo legate al caravaggismo, per quanto tardivo, che ancora si ravvisano nelle nature morte presentate su un piano di pietra e su fondo oscuro, tra cui appunto la nostra.

È stato supposto altresì un debito del pittore lucchese nei confronti delle composizioni di fiori e frutta di Bernardo Strozzi, forse mediato da cartoni e modelli. Un legame difficile da documentare ma richiamato anche i valori cromatici del nostro dipinto.