GIACOMO BALLA
(Torino 1871 - Roma 1958)
Linea Forza
anni '20 - da un disegno del 1917
tempera e matita su cartoncino
cm 21,5 x 25,9
firmato Futur Balla al margine inferiore
al retro iscritto "LINEE FORZE / BALLA" e timbro "Pugno di Boccioni"
al retro del supporto cartiglio mostra "Balla. Inventore, mago, profeta"
L'opera è accompagnata da autentica dell'Archivio Gigli, Roma.
L'opera è registrata presso l'Archivio Gigli serie 2013 n. 551.
L'opera è accompagnata da autentica di Luce Balla.
Provenienza
Casa Balla, Roma, 1969
Sotheby's London, 1980
Collezione privata
Esposizioni
Balla. Inventore, mago, profeta. (a cura di Elena Gigli), Azimut, Roma, 1 - 31 ottobre 2013
Bibliografia
M. Drudi Gambillo, T. Fiori, Archivi del Futurismo, De Luca Editore, Roma 1962, n. 29li
G. Lista, Balla, Edizioni Galleria Fonte d'Abisso, Modena, 1982, n. 603, pp. 291 (ill. b/n), 520
“Giacomo Balla, nato Torino / verde violetto - sfaccettato / uomo - intuitivo trascendentale Pittore Futurista / Soddisfazioni esistere per dare"; "Ö già creato una nuova sensibilità nell'arte espressione de tempi futuri che saranno colorradioiridesplendoridealluminosisssssssssimiiiiii". Queste due note autobiografiche di Balla fanno da sfondo proprio a questa opera così colorata e innovativa.
Proprio nel 1915 firmandosi "astrattista futurista" in chiusura al manifesto Ricostruzione Futurista dell'Universo, Balla enuncia il suo intento a realizzare la "fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente [trovando] degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo [per combinarli] insieme secondo i capricci della nostra ispirazione". Tre anni dopo, nel pubblicare il Manifesto del Colore, declama che "la pittura futurista italiana essendo e dovendo essere sempre più una esplosione di colore non può non essere giocondissima, audace, aerea, elettricamente lavata di bucato, dinamica, violenta, interventista. La pittura futurista è una pittura a scoppio, una pittura a sorpresa".
In quest’opera, le linee forza gialle e blu vengono a saettare dentro elementi curvilinei: la forza solare della natura insieme a quella del cielo penetrano la crosta marrone della terra. L'interesse per la natura è sempre stato una costante nell'arte di Giacomo Balla. Appena arrivato a Roma, il verde di Villa Borghese diventa il soggetto dei pastelli divisionisti, subito dopo la Grande Guerra i suoi stati d'animo si uniscono alle forze del paesaggio e alle line forza del mare...
In questi anni, lo sviluppo delle linee forza trova la colorata rappresentazione in questa tempera molto luminosa proprio per l'utilizzo “a vista” del marrone del cartoncino dove si stagliano le linee forza blu e gialle. L'opera viene messa sul Mercato Antiquario Internazionale direttamente dalle figlie Luce e Elica Balla (Sotheby's London 1980), per poi venire acquistata in una galleria di Cortina d'Ampezzo entrando così in un’importante collezione privata.
Elena Gigli, Roma 20 aprile 2013
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