GIORGIO DE CHIRICO
(Volos 1888 - Roma 1978)
Tulipani
1965 ca.
olio su cartone telato
cm 30x40
firmato in basso a sinistra
al retro firmato e titolato
al retro dichiarazione autenticità
al retro timbro “Angelo Ferruccio Notaio in Chioggia”
L'opera è accompagnata da autentica della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma.
L'opera è archiviata presso la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico col n. 0006/01/10 OT.
L'opera è accompagnata da autentica su foto della Galleria Hausammann, Cortina d'Ampezzo.
Provenienza
Galleria Hausammann, Cortina
Collezione privata
Bibliografia
De Chirico, catalogo della mostra Galleria dello Scudo, Verona, 22 novembre 1975 - 7 gennaio 1976, p. 26
Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Giorgio de Chirico. Catalogo Generale - Opere dal 1910 al 1975. Vol. 2/2015, Maretti Editore, n. 836, p. 384
Contrariamente a quanto si possa pensare, la storia del tulipano non ha origine in Olanda, bensì nelle vicende dell’Impero Persiano. A metà del 1700 la nobiltà dell’Impero Ottomano si era appassionata ai tulipani, giardini imperiali e ville nobiliari ne erano ornamentati da distese variopinte tanto da definire quell’epoca come Lale Devri o l’era del tulipano. Tale fiore era per la società di allora simbolo di la nobiltà e il privilegio, sia in termini materiali che simbolici. I tulipani nascono di per sé in aree come la Turchia, l’Estremo oriente, Asia centrale, Asia minore e Nord Africa, difatti il nome stesso deriverebbe proprio dal turbante turco, chiamato tülbend o dulband, tradotto in francese tulipan o tulipe, mentre in Inghilterra, il fiore, veniva soprannominato anche berretto turco. Secondo alcuni, il termine potrebbe invece derivare da tholypem, il nome del fiore in Iran. Nella lingua turca, che prende origine dal persiano, il tulipano viene chiamato lale e non a caso per numerologia islamica lale ha lo stesso valore di Allah, elevandolo così ad oggetto di meditazione spirituale, difatti ancora oggi in Turchia, il tulipano è considerato l'incarnazione della perfezione e della bellezza.
Ma gli usi e costumi che si intrecciano al magico fiore, sono molteplici. Negli harem le concubine aspettavano che il sultano gettasse ai loro piedi un tulipano rosso a indicare la favorita per quel giorno. Altresì era considerato un vero e proprio talismano: la leggenda racconta che il figlio del Sultano Murad andasse in battaglia indossando una veste decorata di tulipani che, alla sua morte, fu sepolta assieme alle sue ceneri. Per la storia del popolo turco, il tulipano ha una forte connotazione simbolica che lo lega ad un periodo particolarmente prospero della loro storia, in cui regnò una solida pace nelle relazioni tra Costantinopoli e le potenze europee. In questo tempo infatti, il tulipano venne ricamato sui vestiti, rappresentato sulle facciate dei palazzi, tappeti, dipinti e maioliche, fino ad approdare alla letteratura con poesie dedicate interamente al nobil fiore.
Fu durante il regno di Solimano il Magnifico che questo fiore raggiunse la massima notorietà. Egli volle che venissero piantati tulipani in tutti i territori del vasto Impero, diventando così un simbolo di abbondanza e di clemenza, più tardi nel Cinquecento fu proprio da Costantinopoli che i tulipani si diffusero in Occidente grazie al barone Ogier Ghislain de Busbecq, ambasciatore nella capitale ottomana, che lo fece conoscere in Olanda e in tutta l’Europa. Una volta arrivato in Europa, la contaminazione nell’ambito artistico è immediata. Leonardo lo utilizza nel 1472 nel dipinto L’Annunciazione, altri artisti ancora raffigurano il fiore in nature morte o nei filamenti dei tessuti e sulla superfice delle ceramiche, dando vita ad una ricca narrazione di rappresentazioni di tulipani nel mondo dell’arte internazionale. Perfino il più grande degli impressionisti Monet dipinge i tulipani appena sbocciati nel luminoso balcone dalla luce del mattino, nei vasi o negli immensi campi dinanzi a lui. Poco dopo anche Picasso trova l’occasione di ritrarli in forma cubista, ma trai tanti maestri del ‘900 non poteva mancare Giorgio De Chirico con il dipinto Tulipani, che verrà presentato all’incanto il 6 dicembre 2023 durante l’asta di arte moderna e contemporanea. Un’opera realizzata nel 1965 ca., olio su cartone telato, raffigurante cinque tulipani, con striature e tonalità magistralmente diverse tra loro che ne fanno emergere, sospesi tra cielo e terra, l’eterna bellezza.
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