MARIO SIRONI
(Sassari 1885 - Milano 1961)
Paesaggio urbano
1920 ca.
tempera, collage, matita grassa e matita su carta applicata su cartone
cm 66,1x46,8
firma apocrifa in basso a sinistra
al retro cartiglio Collezione Zita De Lama Gussoni, Milano
al retro cartiglio Galleria Milano
al retro cartiglio Galleria Rotta, Genova
L'opera è accompagnata da certificato di autenticità dell'Associazione per il Patrocinio e la Promozione della Figura e dell’Opera di Mario Sironi, Milano.
L'opera è archiviata presso l'Associazione con il numero 169/23 RA.
Provenienza
Galleria Il Milione, Milano
Galleria Rotta, Genova
Collezione Zita De Lama Gussoni, Milano
Collezione privata
Le prime periferie urbane di Mario Sironi nascono all’inizio degli anni ‘20, la tematica era già stata affrontata dall’artista nel periodo futurista e continuerà a proporla anche in anni successivi. L’ordine prospettico così importante nella fase futurista cede il posto all’edificazione di forme architettoniche solide e metafisiche dalla possente costruzione plastica: case, gasometri, muri, ciminiere, camion, gru, tram e fabbriche, sono forme isolate messe in risalto dai cromatismi monocromi che vanno dal nero al grigio, dall’ocra al bianco. La durezza delle pietre, le case senza porte e finestre, le città senza alberi né giardini, nessun elemento naturale è presente, l’atmosfera è asettica e mesta, l’opera esprime un senso di solitaria eternità, tale drammaticità compositiva è però compensata da una potenza costruttiva classica, capace di erigere monumenti più perenni del bronzo.
Con le Periferie Mario Sironi esercita la sintesi delle geometrie, dando forma al silenzio e alla desolazione, denuncia l’alienazione dell’uomo moderno. Milano è il modello ideale, vive un continuo rinnovamento culturale, industriale e sociale e Sironi documenta l’esistenza con tutte le sue contraddizioni. E’ il dramma della condizione dell’uomo contemporaneo che interessa a Mario Sironi, raccontata attraverso il recupero di tecniche tradizionali come l’affresco, il mosaico e naturalmente la pittura. Il suo linguaggio arcaicizzante è sintesi artistica e al contempo monumentale, le forme evocative raccontano la contemporaneità, la vita nelle città, le disuguaglianze, il progresso, il dramma sotteso a questa nuova condizione. La salvezza, sembra indicare Sironi, sta nel recupero di una vita più lirica, più vicina a ideali semplici e alla natura intesa come espressione tangibile del sovrannaturale. Malinconia, solitudine, grandi ideali, sono i principi ispiratori di questa arte che non concede nulla alla decorazione.
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