Pandolfini è molto orgogliosa di presentare questa selezione di opere provenienti da una storica collezione milanese.
Di particolare rilievo, fra i dipinti antichi, è un gruppo di opere che, per motivi diversi, rimandano alla scuola del Caravaggio. L’esposizione che precede la vendita sarà infatti l’occasione per riscontrare la restituzione a Bartolomeo Mendozzi da Leonessa, personalità artistica da poco ricostruita dagli specialisti, della Musicista con due piccoli cantori un tempo riferita a Nicolas Tournier. Bartolomeo Manfredi sarà presente in catalogo con un’opera in cui, al termine della sua carriera, l’artista ritorna su uno dei temi preferiti da Caravaggio e dai suoi primi seguaci, San Girolamo. Sarà però una tela di Pietro Paolini, ben nota agli studi specialistici ma celata alla vista del pubblico dal 1971, con un'originale e misteriosa Fanciulla musicante e un giovane con piatto di cacciagione a essere attrattiva per il collezionismo internazionale.
Interessante la selezione di oggetti d'arte e argenti, rappresentata da pochi oggetti, ma tutti pregevoli per qualità e storia collezionistica, tra i quali un raro reliquiario romano realizzato intorno al 1660 per la corte di Alessandro VII, un'interessante cornice in rame dorato disegnata da Paolo Schor con la funzione di finestrella per carrozza e una preziosa cornice con placca in commesso di pietre dure, opera della Botteghe Granducali medicee.
Presente in asta anche un interessante nucleo di opere del XIX secolo, in cui sarà possibile trovare un disegno del neoclassico francese Jacques-Louis David, La partenza di Ettore, così come i dipinti dei grandi pittori toscani Telemaco Signorini, Francesco Gioli, Giovanni Fattori e Luigi Bechi. L’eleganza del ritratto dell’artista danese Christen KØkbe e la nitidezza dei disegni del connazionale Eckersberg fanno da contraltare alla suggestiva matericità de Il Calderaio del pittore Antonio Mancini e all’umile realismo tracciato dalla matita di Vincenzo Gemito o dal pennello di Filippo Palizzi. Ad una bella veduta di Firenze di Giovanni Signorini si affiancano le ariose vedute di Edward Lear, così come presenti sono anche un’opera del simbolista Max Klinger e un suggestivo acquerello dell’inglese Jhon Martin.
Non mancheranno opere provenienti anche dalla sfera dell’arte moderna e contemporanea con dipinti di artisti che hanno segnato la storia dell’arte del 900 italiano tra cui Renato Guttuso con il pluri-pubblicato olio su tela Le due amiche / Nudi distesi realizzato nel 1939-40 durante gli anni della Scuola Romana, Mario Sironi con Paesaggio urbano degli anni ’20 e una graziosa Composizione con manichino del 1919, ma anche opere di autori quali Fillippo de Pisis, Ernesto Michahelles Thayaht e Gastone Novelli. Per approdare al lirismo poetico del maestro della scultura italiana Fausto Melotti, con l’opera I luoghi deputati, realizzata dall’artista tra il 1976 e 1978 per il giardino della villa romana di Alberto Grimaldi, noto produttore cinematografico.Da segnalare la sezione dedicata a disegni e acquarelli di arte russa di autori quali Aristarch Vasilyevich Lentulov e Pavel Tchelitchew.