ALBARELLO, DERUTA, 1545
in maiolica dipinta in policromia, alt. cm 24,5, diam bocca cm. 10,5, diam. piede cm 9,8
A PHARMACY JAR (ALBARELLO), DERUTA, 1545
Bibliografia di confronto
G.C. Bojani, C. Ravanelli Guidotti., A. Fanfani, Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. La donazione Galeazzo Cora. Ceramiche dal Medioevo al XIX secolo, Milano 1985, p. 297, n. 763;
G. Biscontini Ugolini, I vasi da farmacia della collezione Bayer, Pisa 1997, p. 102, n. 29;
F. Busti, G. Cocchi, Museo regionale delle ceramiche di Deruta. Ceramiche di Deruta dei secoli XVII e XVIII, Milano 2008, p.45, n. 32.
L’albarello ha forma cilindrica appena rastremata al centro, spalla e calice angolato e poggia su un piede a disco a base piana, il collo è breve e l’orlo tagliato a stecca. Il fronte mostra una ghirlanda floreale decorata al suo interno nella parte mediana da un cartiglio semplice, ombreggiato di blu, reca la scritta in caratteri capitali SENA.ORIENTALE, sormontato da un trimonzio che sostiene la croce accompagnato dalla data 1545, mentre la parte inferiore mostra la figura di San Francesco rivolta a destra che sorregge la croce e il libro della regola o il Vangelo. Il santo, accompagnato dalle iniziali S e F, è dipinto con attenzione e inserito in un paesaggio collinare con cielo sfumato. L’albarello, così come altri esemplari di confronto, datati al 1623 o comunque tra il XVI e il XVII secolo, doveva appartenere ad una farmacia conventuale francescana. Alcuni frammenti con il simbolo del Trimonzio sono stati reperiti in ambito umbro e tutti gli esemplari di confronto portano l’attribuzione in ambito derutese, con datazioni diverse in base agli ordinativi di reintegro. Si vedano ad esempio l’albarello in collezione Bayer di Milano o quello al Museo di Deruta già in collezione Pecchioli. Il nostro esemplare però, probabilmente appartenete ad un corredo differente, si distingue per la maggior raffinatezza nella realizzazione.