COPPA, GUBBIO, 1540 CIRCA
in maiolica dipinta in policromia con lustro dorato; diam. cm 22, alt. cm 5,8
A BOWL, GUBBIO, CIRCA 1540
Bibliografia di confronto
J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux, Parigi 1974, pp. 224-225; n. 736;
C. Fiocco, G. Gherardi, L. Sfeir-Fakhri, Majoliques italiennes du Musée des Arts Décoratifs de Lyon. Collection Gillet, Lione 2001, p. 190, n. 60.
La coppa “abborchiata” in maiolica su basso piede ha il corpo realizzato a stampo e presenta, lungo la tesa, un decoro a rilievo con una sequenza continua di Inflorescenze e steli ricurvi dipinti con lustro dorato e sottolineato con ombre a larghe pennellate blu cobalto. Al centro dell’umbone, incorniciato da una sottile fascia rilevata lustrata in oro e rosso, è dipinto un tipico motivo amatorio con un amorino bendato e legato a un albero. Sul retro linee a raggera in lustro rosso e oro.
Questa coppa appartiene ad una tipologia ceramica per la quale la preziosità del manufatto non era data dallo stile pittorico, ma proprio dalla tecnica del lustro e dalla realizzazione morfologica dell’oggetto a stampo, che la rendeva particolarmente fragile.
La raffigurazione del putto bendato, lungamente studiata, è stata da alcuni interpretata come simbolo della lotta tra amore sacro e amor profano: il dio bendato richiamerebbe la castità, con riferimento all’opera petrarchesca circa il trionfo della pudicizia.
La produzione di questi oggetti fu diffusa durante il cinquecento, e gli esemplari datati delimitano l’arco cronologico tra il 1505 e il 1550 circa. Una coppa a rilievo con la medesima raffigurazione è conservata al Louvre (inv. n. OA1516).