GRANDE PIATTO, SIVIGLIA, PRIMA METÀ SECOLO XVI
in maiolica decorata a lustro metallico e blu. Sul retro vecchia etichetta di collezione con descrizione del piatto; diam. cm 38,2, alt. cm 6
A CHARGER, SEVILLE, FIRST HALF OF 16TH CENTURY
Bibliografia di confronto
X. Dectot, Céramiques hispaniques (XII-XVIII siècle), Parigi 2007, p. 141, n. 102.
Il piatto da parata mostra una marcata baccellatura sulla larga tesa appena inclinata e ampio cavetto piano. La tesa, come di consueto, mostra un foro eseguito prima della cottura, per facilitare l’esposizione del piatto a parete. La decorazione del fronte, che si estende sull’intera superficie, si sviluppa adattandosi alla morfologia del piatto: il cavetto è interamente occupato da due nastri lineari perpendicolari disposti a formare una croce, contornata di azzurro e riempita da rosette eseguite a risparmio sul fondo lustrato, intorno alla quale sono disposti simmetricamente quattro steli fioriti; la tesa alterna invece il decoro sulle singole baccellature, intervallando tre generi di decoro: pieno, a stelo fiorito e a reticolo. Anche il retro del piatto è interamente smaltato e dipinto secondo il tipico stile ispano-moresco, con foglie stilizzate entro ampie riserve circolari sulla fascia esterna, ed una serie di filetti concentrici intorno al piede, decorato con un motivo a rosone.
La morfologia del piatto e la sua decorazione ci portano ad attribuire il piatto alle manifatture spagnole nella prima metà del Cinquecento tra Manises e Valencia, preferendo quest’ultima per alcuni interessanti confronti.