PIATTO, DUCATO DI URBINO, RIMINI, 1570 CIRCA
In maiolica dipinta in policroma. Al retro iscrizione Ateon in blu; diam. cm 30,8, alt. cm 5,5
A PLATE, DUCHY OF URBINO, RIMINI, CIRCA 1570
Bibliografia di confronto:
J. Lessmann, Herzog Anton Ulrich-Museum, Italienische Majolika, Katalog der Sammlung, Brunswick 1979, p. 344 n. 485;
C. Ravanelli Guidotti, Maioliche Italiane, cat. della mostra, Siena 1992, n. 22, n. 24, n. 27;
R. Gresta, O. Delucca, La Ceramica a Rimini del Cinquecento. Maioliche Istoriate e documenti di archivio, Rimini 2020.
Il piatto ha larga tesa orizzontale, orlo appena rilevato listato di giallo e cavetto profondo poggiante su piede ad anello. Al verso, entro cerchi concentrici delineati in giallo si legge la legenda Ateon. che si riferisce alla narrazione istoriata al fronte, che occupa l’intera superficie del piatto. Sulla destra, tra le acque di una fonte protetta da un arco roccioso, Diana e le sue compagne sono sorprese mentre fanno il bagno, fatto questo che determina la rovina del giovane Atteone, qui raffigurato sulla sinistra mentre si sta mutando in cervo tra il latrare dei cani pronti ad assalirlo; sullo sfondo un paesaggio lacustre con un piccolo villaggio con case dai tetti spioventi. Le rocce, gli alberi e i personaggi, delineati con toni chiari, sono rifiniti con sottili pennellate scure che ne evidenziano i contorni e i tratti fisiognomici dei volti. L’opera, che presenta strette analogie con i pezzi illustrati da Carmen Ravanelli Guidotti e da Johanna Lessmann, nella collezione Chigi Saracini, attribuiti alla bottega del pittore Zenobia, lascia ancora qualche incertezza. Variamente assegnata tra le manifatture del ducato di Urbino, e quindi tra le botteghe urbinati e pesaresi, questa tipologia di maiolica istoriata trova confronti soddisfacenti nella recente pubblicazione sulla maiolica riminese del cinquecento.