SEI MATTONELLE, SIENA, 1502
in maiolica dipinta in policromia; lato cm. 15,2, spessore cm 2.
SIX TILES, SIENA, 1502
Bibliografia di confronto
D.Thornton, T.Wilson, Italian Renaissance Ceramics. A catalogue of the British Museum Collection, London 2009, pp. 606-608, nn. 376-377;
M. Anselmi Zondanari, P. Torriti (a cura di), La ceramica a Siena dalle origini all’Ottocento, Siena 2012, pp. 51-52, fig. 50.
Le sei mattonelle sono riferibili al pavimento della Biblioteca Piccolomini collocata all’interno della cattedrale di Siena, libreria costruita a partire dal 1492 per volere del cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, con il duplice intento di contenere il cospicuo patrimonio librario del pontefice Pio II, Enea Silvio Piccolomini, con l’aggiunta di codici appartenuti al Todeschini e a suo fratello Giacomo, ma anche con chiaro significato simbolico celebrativo in onore della vita del papa umanista. L’opera, monumentale, fu completata dal bel ciclo di affreschi di Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, terminati nel 1508, mentre il pavimento fu sostituito nell’Ottocento con ambrogette romboidali della fabbrica Ginori. Le mattonelle originali, di forma triangolare e dimensioni minori, sono in parte conservate nei depositi del Museo dell’Opera, e in parte disperse e presenti in vari musei e collezioni private. La datazione del pavimento originale viene fatta risalire alla progettazione architettonica dell’edificio e pertanto al primo periodo di costruzione (1495-1497), anche se per alcuni studiosi è corretto posticiparla di pochi anni. Un utile confronto in sede museale è costituito da alcune mattonelle conservate al British Museum di Londra, caratterizzate appunto dalla presenza della luna crescente, che compare in questa forma solo nel basamento della statua realizzata a Roma nel 1502 e poi collocata nella biblioteca a Siena, data che costituisce pertanto un termine ante quem per la datazione del pavimento.