TONDINO, FAENZA, FINE SECOLO XV
in maiolica dipinta in policromia, diam. cm 23,8, diam. piede cm 8,2, alt. cm 3,2
A PLATE (TONDINO), FAENZA, LATE 15TH CENTURY
Bibliografia di confronto
C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza nelle raccolte del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, Faenza 1998, p. 141 nn. 260-261, p. 150, nn. 530,532;
C. Ravanelli Guidotti, Le ceramiche italiane datate dal XV al XIX secolo, Faenza 2004. pp. 124-125, n. 4;
G. Anversa, La collezione Francesco Franchi e la donazione alla Pinacoteca di Varallo Sesia, Borgosesia 2007, p. 36, n.9;
V. Mazzoti in C. Ravanelli Guidotti (a cura di), La grazia dell’arte. La collezione Grimaldi Fava. Maioliche, Milano 2019, pp. 86-88, n. 10.
Il tondino in maiolica, frammentario e ricostruito con restauro archeologico, ha cavetto centrale appena umbonato e profondo e tesa orizzontale larga con orlo arrotondato e solcato da una filettatura. Il motivo decorativo prevede al centro della composizione una lepre accovacciata in un paesaggio collinare con lo sfondo riempito da puntinature, intorno una cornice con motivo geometrico ricorrente, mentre la balza è interessata da un ornato a girali con andamento sinuoso in blu cobalto; la tesa mostra un classico motivo a palmetta persiana che alterna boccioli a palmette con forma “a pigna” aperti alternati a rosette multipetalo. Al verso un fitto motivo “a calza”. Il tondino costituisce un esempio principe della produzione faentino romagnola tra la fine del secolo XV e i primi anni del XVI, quando questa tematica con animali di fantasia o reali era associata a tematiche amorose; il coniglio ad esempio trova riscontro anche nelle mattonelle del pavimento della cappella Vaselli di San Petronio a Bologna. Un esemplare simile, con una cerva accovacciata, è conservato al la Pinacoteca di Varallo.
Lo stile ancora arcaico del decoro e la realizzazione raffinata e accurata trovano riscontro in opere analoghe del repertorio gotico con riscontri precisi in esemplari pubblicati da Carmen Ravanelli Guidotti nel Thesaurus, non ultimo l’esemplare datato 1524 del MIC di Faenza che ci suggerisce una datazione di riferimento.