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GRANDE CRATERE A CAMPANA

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GRANDE CRATERE A CAMPANA

In ceramica a figure rosse

H. 38 cm; diam. all'orlo 41,5 cm

Grecia, produzione attica, 395 - 390 a.C.

 

Grande cratere di ottima fattura attribuibile al Pittore di Meleagro, ceramografo attico attivo ad Atene negli anni compresi tra la fine del V secolo e l'inizio del IV secolo a.C. I suoi prodotti sono diffusi anche in Italia in tombe soprattutto di Spina.

Caratterizzato da una vernice nera lucente, suddipinture in bianco e giallo, modellato a tornio. Dotato di labbro estroflesso distinto, con orlo arrotondato. Corpo campaniforme, anse a bastoncello impostate orizzontalmente e ritorte verso l'alto. Piede ad echino, con risega presso la faccia superiore.

Sul lato A, scena dionisiaca composta da Dioniso giovane, nudo, seduto sul mantello drappeggiato a pieghe con corona e tenìa fra i capelli che ricadono in boccoli sul torace e con un tirso su cui si avvolge una vite con i grappoli. Al centro vi è un satiro nudo, seduto e volto a destra, suona un doppio flauto alla cui musica danza una giovane donna, probabilmente Arianna, che indossa una ricca veste ricamata e pieghettata, con cembalo nella sinistra, corona, orecchini, braccialetti e collane; chiude la scena a sinistra un gruppo composto da danzatrice e satiro con tirso, volti a destra in atto di osservare la danza.

Sul lato B, scena di conversazione composta da due efebi ammantati in un lungo himation, ai lati di una stele; quello a destra con strigile nella mano e torace scoperto, quello a sinistra completamente avvolto dal mantello; all'estrema sinistra il pedagogo ammantato in atto di appoggiarsi al bastone osserva la scena.

La decorazione accessoria è così distribuita: sotto il labbro tralcio di foglie di olivo; innesto delle anse decorato con ovoli e punti, sotto le anse palmetta doppia aperta fra girali; sotto le due scene figurate meandro interrotto da motivo a scacchiera inquadrato fra due sottili linee risparmiate.

Cfr.: per un esemplare identico per forma, analogo nella decorazione del lato A ed uguale in quella del lato B, North Carolina Museum of Art, n. inv. G. 57.14.25, in F. Curti, La Bottega del Pittore di Meleagro, Tav. XLIII, n. 49.

Bibl.: F. Curti, La Bottega del Pittore di Meleagro, in Rivista di Archeologia Supplementi 25, Roma 2001. Attribuzione al Pittore di Meleagro confermata dalla dott.ssa Francesca Curti, autrice della monografia sul pittore.

 

Provenienza

Pandolfini Casa d'Aste, 30 novembre 2004, lotto 231

Collezione privata

 

Reperto considerato di interesse archeologico particolarmente importante ai sensi dell'art. 10 (comma 3 lettera a) del Decreto Legislativo 42/2004 presso la Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività Culturali per la Regione Toscana