Alessandro Rosi
(Firenze, 1627 – 1697)
SAN GEROLAMO PENITENTE
olio su tela, cm 60,5x47,5
SAINT JEROME IN PENITENCE
oil on canvas, cm 60,5x47,5
Provenienza
Collezione privata
Bibliografia di riferimento
E. Acanfora, Alessandro Rosi, Firenze 1994
Questa suggestiva figura di San Gerolamo si aggiunge all’ormai nutrito catalogo del fiorentino Alessandro Rosi formato a partire da un gruppo unitario di opere confluite inizialmente sotto il nome di Sigismondo Coccapani, pittore nato nel 1583, allievo di Cigoli.
Fu Roberto Longhi nel 1943, nel tentativo di recuperare la personalità di Coccapani, a restituire a quest'ultimo due opere, una Sacra Famiglia oggi allo Städtisches Museum di Wiesbaden e un’altra versione dello stesso tema allora a Parigi presso Brimo de Laroussilhe - entrambe ormai ritenuti di Rosi (E. Acanfora, Alessandro Rosi, Firenze 1994, pp. 68-70, cat. 16; cat. 19) - descrivendole come pittura dai caratteri “negromantici” (R. Longhi, Ultimi studi sul Caravaggio e la sua cerchia, “Proporzioni”, I, pp. 56-57, nota 77).
Tale giudizio ottenne grande consenso nei contributi critici successivi, trovando riscontri nelle bizzarrie narrate all’interno della biografia dedicata ad Alessandro Rosi da Francesco Saverio Baldinucci che lo definiva “strano, insieme e stravagante cervello” (F. S. Baldinucci, Vite di artisti dei secoli XVII-XVIII ,1725-1731, ed. a cura di A. Matteoli, Roma 1975, pp. 230-237).
L’inedito dipinto qui presentato mostra una chiara attenzione naturalistica suggestionata dall’esempio della pittura caravaggesca e un altrettanto chiaro distacco dalle formule canoniche: presenta non pochi punti di contatto, sia pittoricamente che compositivamente, con il dipinto di Rosi raffigurante San Barnaba della Galleria degli Uffizi di Firenze (Acanfora 1994, cat. 47; fig. 38 p. 148). Tipica dell’artista è l’impostazione, con una figura a mezzo busto dai volumi espansi che riempie tutta la superficie della tela nonché la morbidezza della pennellata mossa, riscontrabile soprattutto nella barba del santo.
Ringraziamo Elisa Acanfora per aver confermato l'attribuzione dell'opera che sarà inserita nella monografia ad Alessandro Rosi a cura della stessa studiosa.