DIPINTI ANTICHI E OPERE DI ECCEZIONALE INTERESSE STORICO ARTISTICO

Firenze, 
mer 15 Maggio 2024
Asta Live 1284
65

Giovanni Buonconsiglio
(Montecchio maggiore, 146 - Venezia, 1535)

Giovanni Bonconsiglio (o Boncosiglio), detto ‘Il Marescalco’

€ 150.000 / 250.000
Stima
Valuta un'opera simile

Giovanni Bonconsiglio (o Boncosiglio), detto ‘Il Marescalco’
(Montecchio Maggiore, 1465 c. - Venezia, tra il 1535 e il 1537)
CRISTO PORTACROCE
olio su tavola, cm 64,3x45,5

 

CHRIST CARRYING THE CROSS

oil on panel, cm 64,5x45,5

 

Provenienza
Collezione privata

Bibliografia
E.M. Dal Pozzolo, La 'pietà' di Giovanni Bonconsiglio, in “Arte Veneta”, 50, p. 63, 67 n. 46; E.M. Dal Pozzolo, Giovanni Buonconsiglio detto il Marescalco, Milano 1998, p. 183, Cat. A18, fig. 36.

Opera dichiarata di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze il 2 aprile 2013.

The Italian Soprintendenza considers this lot to be a work of national importance and requires it to remain in Italy; it cannot therfore be exported from Italy.

 

Questa pregevole tavola, per la prima volta esposta al pubblico, è da attribuirsi a Giovanni Bonconsiglio, detto ‘Il Marescalco’. Figlio di Domenico, la cui professione gli procurò il soprannome di Marescalco, sarebbe nato intorno al 1465 a Montecchio Maggiore. Si formò a Vicenza, dove Bartolomeo Montagna andava attuando una interpretazione eminentemente plastica di fondamentali esperienze dal Vivarini e dal Giambellino, entro cadenze spaziali di rigorosa architettura. Dobbiamo notare che non meno interessanti relazioni le intrecciò, dopo il 1484, lavorando con la bottega montagnesca nella rinnovata chiesa vicentina di S. Bartolomeo: in contatto diretto con i plasticatori lombardi di Giacomo da Porlezza, ivi contemporaneamente impegnati. Non si dimentichino suggestioni centroitaliane, di sicuro attive nella Vicenza del tardo Quattrocento, o i vivaci fermenti ferraresi che culminerebbero, se sua, nella Crocefissione sull'altare Poiana in S. Lorenzo a Vicenza. Dopo il trasferimento veneziano, forse poco avanti il 1495, seguirono per il Bonconsiglio verifiche dirette sul più maturo Bellini e sulla produzione di Antonello: forse la volontà di rinnovarsi o il legittimo desiderio di scrollare la tutela di un maestro divenuto troppo opprimente.

La datazione dell’opera qui presentata va fatta risalire verosimilmente intorno al 1500, per via del raffronto con il San Benedetto (1497) presso le Gallerie veneziane e col San Rocco della pala in San Giacomo dell'Orio sempre a Venezia. Evidenti sono le influenze di Montagna, come il Cristo portacroce all'Ashmolean Museum di Oxford o la tavola al Museo Civico di Vicenza. Tuttavia nel nostro caso si evidenziano alcuni aspetti ancora belliniani come ad esempio le versioni del Museum of Art di Toledo e dello Steward Gardner Museum di Boston. Rimane evidente nel nostro dipinto come l'artista abbia utilizzato questi modelli per darne un'interpretazione più aggressiva; caratteristica tipica della sua cifra stilistica.