Giovan Battista Moroni
(Albino, 1521/24 - 1580)
SAN GIOVANNI EVANGELISTA
SAN PAOLO
coppia di dipinti, olio su tavola, cm 153,5x51,5
SAINT JOHN THE EVANGELIST
SAINT PAUL
oil on panel, cm 153,5x51,5, a pair
Provenienza
Bergamo, conte Sottocasa;
Milano, collezione privata;
MIlano, asta Finarte, 19 maggio 1999, lotti 22 e 23;
Bergamo, collezione privata
Bibliografia
G. Marenzi, Guida di Bergamo (1824). Edizione a cura di C. Solza, Bergamo 1985, p. 96.
M. Gregori, Giovan Battista Moroni in I Pittori Bergamaschi. Il Cinquecento, III, Bergamo 1979, p. 285, nn. 149-150; p. 335, figg. 5-6.
S. Facchinetti, Giovan Battista Moroni. Opera completa, Roma 2021, pp. 121-122, cat. 26.
Probabilmente identificabili con la coppia di Apostoli, apparentemente su tavola, descritti presso il conte Sottocasa dalla Guida del Marenzi in quanto rintracciati dalla Gregori presso i discendenti di quella famiglia, i dipinti qui offerti sono stati ripetutamente (ed erroneamente) descritti come tele, se non addirittura come trasporti da tavola a tela, nonostante la corretta indicazione nel catalogo della vendita Finarte. Da qui, probabilmente, anche le considerazioni solo in parte condivisibili, e comunque non derivanti da un esame diretto, circa uno stato conservativo molto compromesso, a seguito appunto di tale ipotetico trasporto, in realtà mai avvenuto.
Si tratta dunque di opere del tutto eccezionali, per la tecnica adottata, nel pur ampio catalogo di opere sacre di Giovan Battista Moroni.
Una scelta probabilmente voluta dalla committenza –ad oggi non identificata – forse allo scopo di affiancare una tavola più antica se non addirittura una scultura lignea: forse un Crocefisso, se osserviamo l’albero, riferimento al “lignum crucis”, accanto alla figura di San Paolo.
Non c’è dubbio comunque che i nostri santi siano stati pensati come laterali di un elemento centrale oggi non rintracciato: lo conferma il confronto con analoghe figure, pur contenute entro nicchie a trompe-l’-oeil nel registro inferiore dei noti polittici di Ranica e di Roncola, entrambi nella bergamasca, databili nei primi anni Sessanta.
Nel primo, la figura di San Giovanni a destra (ripetuta dallo stesso cartone anche in una pala in raccolta privata) condivide col nostro San Paolo il panneggio raccolto sul braccio ma soprattutto il capo volto allo spettatore, quasi a coinvolgerlo nella contemplazione dell’immagine sacra al centro.
Una soluzione che ritroviamo, ancor più esplicita, nei donatori che talvolta Moroni ritrae in primo piano, in muto dialogo con lo spettatore con cui, proprio come nei ritratti per cui fu celebrato, l’artista vuole stabilire una relazione.
Sebbene non ne abbia l’ampiezza monumentale, anche Giovanni Evangelista rimanda alla figura di San Defendente che nel polittico di Roncola affianca a sinistra la Madonna col Bambino.
Le nostre tavole precedono senz’altro quelle prove più mature: negli anni Cinquanta, secondo la Gregori, o addirittura nel quinto decennio stando al più recente parere di Simone Facchinetti.