Bruno Croatto
(Trieste 1875 - 1948)
RITRATTO FEMMINILE CON SCIALLE
olio su tela, cm 65,5x57,5
firmato in basso a sinistra e datato "Roma 1938"
LADY WITH SHAWL
oil on canvas, 65,5x57,5 cm
signed lower left and dated "Roma 1938"
Provenienza
Collezione Cupo D'Alonzo
Bibliografia
F. Sborgi, Arte a Livorno tra le due guerre. Bottega d'Arte tra tradizione e avanguardie, Livorno 2007, p. 200
Contro un cielo sereno, sibillina promessa di alba e tramonto, si staglia l’affascinante profilo femminile, recando in sé il solido ricordo degli insegnamenti di Piero della Francesca, Raffello, Leonardo sino a Ingres. Lo scialle nero lascia le spalle scoperte, le mani raccolte sul petto come una moderna Annunciazione.
L’artista triestino immortala la ritrattata attraverso la sua inconfondibile cifra stilistica, ove perizia tecnica e minuzia di dettagli, concorrono a restituirci una realtà “oggettiva”, tanto oggettiva da risultare spesso quasi congelata, straniante, onirica, magica. Si tratta della poetica e del fascino della Nuova Oggettività tedesca, del Realismo Magico teorizzato da Massimo Bontempelli.
È nel Primo dopoguerra che la pittura di Croatto intraprende con naturalezza questa strada, guidato dalla sobrietà classica dei maestri del Quattrocento e stimolato dal suo trasferimento a Roma nel 1925. La casa-studio di via del Babuino diviene punto di ritrovo di un raffinato pubblico alto borghese sedotto dalle nature morte e dai ritratti senza tempo, dalla seduzione della resa materica in una contemplazione sospesa.