DIPINTI DEL SECOLO XIX

FIRENZE, 
mer 15 Maggio 2024
Asta Live 1285
140

Oscar Ghiglia
(Livorno, 1876 - Firenze, 1945)

Oscar Ghiglia

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Oscar Ghiglia

(Livorno 1876 - Firenze 1945)

FANCIULLA AL PIANOFORTE (MARIA NATRELLA)

olio su cartone applicato su cartone, cm 62,5x48 cm

firmato in basso a destra

 

LADY AT THE PIANO (MARIA NATRELLA)

oil on cardboard laid down on cardboard, 62.5x48 cm

signed lower right

 

Provenienza

Collezione Giovanni Querci, Prato

Collezione privata

 

Esposizioni

Oscar Ghiglia dal "Leonardo" agli anni di "Novecento", Livorno, Villa imbelli, 5 luglio-1 settembre 1996, n.69.

 

Bibliografia

G. Matteucci, R. Monti e M.O. Winspeare (a cura di), Oscar Ghiglia dal "Leonardo" agli anni di "Novecento", catalogo della mostra (Livorno, Villa imbelli, 5 luglio-1 settembre 1996), Prato 1996, p.95, tav.69.

L. Ghiglia e S. Zampieri (a cura di), Oscar Ghiglia. Catalogo generale. Dipinti, Cinisello Balsamo 2022, p.336. n.504.

 

Sulla base dei ricordi di Emilio, penultimo dei cinque figli del pittore, la giovane ritratta è Maria (detta forse Mariù) Natrella, fidanzata del cugino di Fernanda Ojetti. Giovanissima si dilettava a suonare il pianoforte accanto ai figli ‘musicisti’ dell’artista.

Nel febbraio del 1923 accade un incidente che incrina definitivamente gli ottimi rapporti tra la famiglia Ghiglia e gli Ojetti, vicino ai quali risiedono in affitto nella foresteria del Salviatino.

È il diciassettenne Erasmo a innescare, con una lettera personale indirizzata a Maria -rientrata a Trani dopo aver trascorso qualche mese in villeggiatura, senza il fidanzato, al Salviatino – una corrispondenza amara di sospetti e discussioni, che contribuirà a minare definitivamente i rapporti fra le due famiglie. Oscar raffigura Maria in un grande ritratto e in un secondo olio, quello presentato in catalogo, dove alla fisionomia della ritrattata l’artista preferisce il sentimento, il profilo dolce della giovane modella. Nel primo, un ritratto di gusto ‘Novexcento’, Maria Natrella è rappresentata di fronte (con uno sguardo che mette in soggezione) con lo spartito e i tasti del pianoforte accuratamente rappresentati; nel secondo ha invece il volto nascosto dalla chioma bionda del profilo, e alla ‘descrizione’ è in generale preferita la ‘composizione’.

Sono le due anime di Ghiglia di questi anni, fra una retroguardia che rappresenta il presente, e un’avanguardia che ha rappresentato il passato (Castiglioncello) e che ancora, in qualche modo, resiste al ‘classico’.

 

L. Ghiglia e S. Zampieri 2022, p. 336.