ALBARELLO, CASTELDURANTE O DERUTA, PRIMA METÀ SECOLO XVI
in maiolica dipinta in policromia, corpo di forma cilindrica fortemente rastremata verso la base con apertura arrotondata e orlo estroflesso, breve collo cilindrico che si apre su una spalla piana con profilo angolato, piede a disco con base piana e orlo estroflesso. Un fitto decoro a trionfi interessa l’intera superficie del vaso: al centro del fronte un piccolo scudo cuoriforme con il monogramma NO sormontato da una stella e sotto un cartiglio definito da una fascia acquarellata giallo antimonio con la scritta farmaceutica redatta in caratteri capitali V. EGITIACO. Il decoro, che appartiene alla tradizione decorativa dei trofei d'armi, è qui redatto con cura, in forme sottili ben sottolineate e ombreggiate nella variante giallo-arancio, individuata e studiata di recente da R. Gresta. Tuttavia albarelli coerenti per morfologia e con decori a trionfi, invero meno raffinati, presenti nelle raccolte di Arti Applicate del Castello Sforzesco di Milano con il medesimo emblema di farmacia, sono pubblicati come opere di bottega derutese dell’inizio del secolo XVI.
A PHARMACY JAR (ALBARELLO), CASTELDURANTE OR DERUTA, FIRST HALF 16TH CENTURY
Bibliografia di confronto
G. Busti, F. Cocchi in R. Ausenda, Musei e Gallerie di Milano. Museo d’Arti Applicate. Le ceramiche, vol. I, Milano 2000, pp. 73-74 nn. 50 e 56;
R. Gresta, La produzione pesarese a trofei in mezzatinta gialla, in Venezia le Marche e la civiltà adriatica, per festeggiare i 90 anni di Pietro Zampetti, Venezia 2003, pp. 318-321