Pier Leone Ghezzi
(Roma, 1674 – 1755)
PUBBLICA UDIENZA DI CLEMENTE XI
matita nera, penna, inchiostro bruno e bistro, mm 385x533
al recto, in basso a destra, a penna e inchiostro bruno: "Romanelli"
PUBLIC AUDIENCE OF CLEMENT XI
black chalk, pen, brown ink and wash, 385x533 mm
on the recto, lower right, pen and brown ink: "Romanelli"
Bibliografia di riferimento
D. Bernini, Pier Leone Ghezzi e le "cerimonie" di Clemente XI, in "Atti e studi / Accademia Raffaello", N.S. 2002, pp. 49-66.
Il bel foglio è da porre in relazione alla tela realizzata nell'ambito della commissione del 1710 di Clemente XI a Pier Leone Ghezzi volta alla decorazione di una sala della residenza papale di Castelgandolfo con sei dipinti celebrativi, ricoverati successivamente a Urbino nella sede del Collegio dei Nobili (in seguito collegio Raffaello) e oggi presso la Galleria Nazionale delle Marche. Se la paternità almeno in quanto a invenzione è da imputare al Ghezzi, l'esecuzione materiale delle opere vide l'intervento di aiuti e collaboratori. La Pubblica udienza a di Clemente XI reca la firma a pennello di Andrea Pasqualino Marini (Recanati, 1660 – Roma, 1712), pittore di Recanati attivo a Roma dove affresca anche con piglio cortonesco la cupola di S. Andrea delle Fratte. Il medesimo piglio si coglie nella conduzione a penna del nostro foglio mentre la capacità di cogliere e descrivere le fattezze più caratteristiche dei numerosi personaggi che affollano la scena si deve senz'altro alla regia del Ghezzi.