IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 2 Ottobre 2024
Asta Live 1330
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COPERCHIO DA IMPAGLIATA, URBANIA O PESARO, FORSE PITTORE MARCHIGIANO ATTIVO NEL LAZIO, FINE SECOLO XVII

€ 1.200 / 1.800
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COPERCHIO DA IMPAGLIATA, URBANIA O PESARO, FORSE PITTORE MARCHIGIANO ATTIVO NEL LAZIO, FINE SECOLO XVII

in maiolica dipinta in policromia, originariamente parte di un insieme da impagliata; diam. cm 19,5

 

A LID, URBANIA OR PESARO, POSSIBLY PAINTER FROM MARCHE ACTIVE IN LAZIO, LATE 17TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

E. Biavati, Una maiolica di Pisa datata 1593, in «Faenza», 54, 1968, pp. 29-30;

C. Fiocco, G. Gherardi in R. Ausenda (a cura di), Museo d’Arti Applicate. Le ceramiche, I, Milano 2000, p. 26 n. 286;

G. de Simone, Niccolò Sisti, Crespina; Niccolò Sisti, bottega di (1571-1620), in Palazzo Blu. Le Collezioni, Pisa 2010, pp. 318-320;

E.P. Sani, Italian Maiolica and other early Modern Ceramics in the Courtauld Gallery, Londra 2023, pp. 236-239

 

Di forma circolare con sagoma appena arcuata piana con orlo rialzato e tesa concava, serviva per chiudere la coppa e per mangiare i cibi in essa contenuti; nella parte esterna mostra un elemento ad anello utile sia per sorreggere altri elementi del set sia per sollevare il coperchio. La faccia interna raffigura una figura femminile che sorregge un bambino in fasce, la stanza chiusa da un muro di mattoni, da un lato la tenda del baldacchino del letto, dall’altro un’ampia finestra che si apre in un paesaggio. Il lato esterno reca invece una fitta decorazione a grottesche realizzate con tocco rapido e con facies sottile, oltre ad un emblema non identificato sormontato dal volto di un putto. L’uso del blu azzurro nel delineare le figure principali e nel dare lustro a quelle secondarie è caratteristico di alcune delle botteghe che nella seconda metà del XVI secolo e per buona parte del XVII produssero dei richiestissimi decori a grottesche. Lo stile pittorico e la rapidità del tratto fanno pensare a una produzione già seicentesca, ma sono scarsi i confronti puntuali per quest’opera, che trova qualche riscontro nella produzione pisana ascrivibile a Niccolò Sisti per la forma delle arpie, anche se l’uso dell’azzurro e le caratteristiche nello stile del volto delle figure e del putto lasciano aperta una possibilità di confronto con l’ambiente durantino o comunque urbinate, per cui si veda la scutella di donna della Courtauld Gallery. Interessante il confronto, anche se lo stile pittorico della nostra opera è più corrivo, con una scutella delle Raccolte di Arti Applicate del castello Sforzesco di Milano, dove al centro dell’invaso scorgiamo una dama con fanciullo in fasce redatti in blu azzurro associati a grottesche molto semplificate, tazza attribuita alle fornaci di Urbania del secolo XVII.