IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 2 Ottobre 2024
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29

COPPIA DI ORCIOLI, VENEZIA, SECONDA METÀ SECOLO XVI

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COPPIA DI ORCIOLI, VENEZIA, SECONDA METÀ SECOLO XVI

in maiolica dipinta in policromia blu di cobalto e giallo ocra con tocchi di bianco di stagno su fondo maiolicato berettino; alt. cm 21,8, diam. bocca cm 11, diam. piede cm 9,2

 

A PAIR OF SPOUTED PHARMACY JARS, VENICE, SECOND HALF 16TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

A. Alverà Bortolotto, Maiolica a Venezia nel Rinascimento, Bergamo 1988, p. 81 nn. 44-45;

W. Watson, Italian Renaissance Ceramics. The Howard I. and Janet H. Stein Collection and the Philadelphia Museum of Art, cat. della mostra, Philadelphia 2002, pp. 207-208 nn. 77 A e B;

M. Marini in M. Tamassia (a cura di), Amore vittorioso e altre storie, cat. della mostra di Cerreto Guidi, Firenze 2021, p. 31 n. 16

 

I due vasi apotecari presentano corpo ovoidale con piede stretto dalla base piana a bordo aggettante e arrotondato, collo cilindrico alto con imboccatura dall’orlo estroflesso e arrotondato, ansa a nastro e beccuccio a cannello portato alto. Il decoro interessa l’intera superficie con un fitto motivo a larghe foglie dal contorno irregolare unite a grandi boccioli dai petali sfrangiati e boccioli minori stilizzati con fruttini tondeggianti. Sull’ansa si scorge un emblema non identificato (d’azzurro al maschio di fortezza d’oro torricellato di tre pezzi aperto e finestrato del campo di tre pezzi… sormontata da tre stelle male ordinate), appena sotto corre il cartiglio farmaceutico con scritte in caratteri gotici, e ancora sotto un medaglione ovale sormontato da croce a dividere le lettere F e R. Questo tipo di decorazione a fogliame in monocromia turchina è da tempo motivo di riflessione da parte degli studiosi, nell’intento di definirne in maniera certa la provenienza, con una possibile provenienza marchigiana o con l’apporto di maestranze della zona adriatica presenti in laguna. Tuttavia il confronto con i grandi piatti a fondo berettino con decoro fogliato, come ad esempio quello del Museo di Norimberga, nei quali trova conferma l‘uso di altri colori soprattutto in associazione agli emblemi, suggerisce di avvicinare questi vasi al periodo successivo agli anni quaranta del secolo XVI. Utile risulta anche il confronto con opere apotecarie, quali ad esempio i vasi con emblema dell’angelo del Museo Praza di Praga oppure i due albarelli esposti al Philadelphia Museo of Art.