IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 2 Ottobre 2024
Asta Live 1330
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GRANDE ALBARELLO, VENEZIA, MASTRO DOMENICO (ATTR.), 1560-1570 CIRCA

€ 18.000 / 30.000
Stima

GRANDE ALBARELLO, VENEZIA, MASTRO DOMENICO (ATTR.), 1560-1570 CIRCA

in maiolica dipinta a policromia in blu, giallo, giallo arancio, verde ramina, bianco di stagno e bruno nei toni del violetto e del nero di manganese in più toni di colore. Sul fondo etichetta di provenienza Alberto e Michele SUBERT – MILANO; alt. cm 36,8, diam. bocca cm 20,2, diam. piede cm 23,6

 

A LARGE PHARMACY JAR (ALBARELLO), VENICE, MASTRO DOMENICO (ATTR.), CIRCA 1560-1570

 

Bibliografia di confronto

J. Lessmann, Herzog Anton Ulrich-Museum Braunschweig. Italienische Majolika. Katalog der Sammlung, Brunswick 1979, pp. 409, 460-461;

G. Canelli, Maioliche veneziane del Cinquecento da collezioni private, cat. della mostra, Milano 1990, n. 16;

F. Saccardo in R. Ausenda (a cura di), La collezione della Fondazione Banco di Sicilia. Le maioliche, Cinisello Balsamo 2010, pp.156-159 n. 55;

R. Perale, Maioliche da farmacia nella Serenissima, Venezia 2021, pp. 107-119 e in particolare p. 135 e bibliografia relativa

 

Il grande albarello ha corpo cilindrico, rastremato verso il basso, con spalla e piede fortemente arrotondati e divisi da una netta demarcazione sottolineata da una filettatura a rilievo; il collo cilindrico è basso terminante in un orlo appena appena estroflesso. La decorazione, che interessa l’intera superficie, vede sul fronte al centro un alto cartiglio rettangolare racchiuso in una complessa cornice, al cui centro campeggia la scritta in caratteri gotici Mostarda.f, sormontata da un medaglione ovale con ritratto maschile barbato, rivolto a sinistra e con il capo coperto da un cappello a sacco di colore bruno violaceo. Sotto il cartiglio è dipinto invece un viso maschile a guisa di mascherone, mentre ai lati due splendide figure di sirene, delineate con sapienza, spiccano nel fondo intessuto dal caratteristico motivo a maglie stette con girali fogliate, piccoli frutti, ghiande, foglie di acanto e piccole corolle multipetalo su fondo blu cobalto decorato a sgraffio. Sulla faccia opposta, entro una cornice robbiana realizzata in una inconsueta versione a foglie appuntite di colore blu legate da un nastro sottile accompagnato da piccoli frutti tondeggianti e centrata da corolle aperte, spicca la figura di un condottiero con lorica e capo ornato da elmo piumato, posto su uno sfondo giallo intenso. Un ritratto con impostazione analoga si ritrova in una boccia della bottega di Mastro Domenico esposta nella mostra della Galleria Canelli nel 1990 (n. 16), ma la figura del nostro albarello rispecchia la grafia veloce e asciutta associata alla mano del maestro della bottega. Un ritratto di uomo barbato presente in un esemplare della collezione della Fondazione Cini di Venezia costituisce un esempio stilistico nella modalità di delineare questo tipo di ritrattistica, e la qualità è senza dubbio la stessa dei ritratti presenti in una splendida boccia della collezione Perez di Palermo. Tuttavia è nelle figure di sirena e in alcuni dettagli, testimoni di un sapiente dominio della pittura, che ci pare di ravvisare la possibile opera del maestro, o comunque di un pittore di alta mano, nella realizzazione dell’opera. Si vedano a confronto soprattutto i piatti istoriati di Mastro Domenico, tre dei quali all’Herzog Anton Ulrich Museum di Braunschweig di Amburgo ne recano la firma autografa. In questo caso l’elevatissima qualità dell’opera e la realizzazione morfologica e decorativa suggeriscono una committenza importante.