IMPORTANTI MAIOLICHE RINASCIMENTALI

Firenze, 
mer 2 Ottobre 2024
Asta Live 1330
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GRANDE VASO, VENEZIA, MASTRO DOMENICO E COLLABORATORI, 1560-1570 CIRCA

€ 6.000 / 9.000
Stima

GRANDE VASO, VENEZIA, MASTRO DOMENICO E COLLABORATORI, 1560-1570 CIRCA

in maiolica dipinta a policromia in blu, giallo, giallo arancio, verde ramina, bianco di stagno e manganese; alt. cm 36,4, diam. bocca cm 12,6, diam. piede cm 15,2

 

A LARGE BOULBOUS JAR, VENICE, MASTRO DOMENICO AND COWORKERS, CIRCA 1560-1570

 

Bibliografia di confronto

T. Hausmann, Majolika. Spanische und italienische keramik vom 14. bis zum 18. jahrhundert, Berlino 1962, pp. 332-334 nn. 247-248;

M. Vitali, Omaggio a Venezia. Le ceramiche della Fondazione Cini, vol. I, Faenza 1998, p. 44 n. 22;

F. Saccardo in R. Ausenda (a cura di), La collezione della Fondazione Banco di Sicilia. Le maioliche, Cinisello Balsamo 2010, p.166 n. 58

 

Il vaso farmaceutico, di ampie proporzioni, ha corpo ovoidale rastremato verso il basso ove termina in un base piatta dall’orlo appena estroflesso, il collo cilindrico alto e rastremato termina in un orlo estroflesso e tagliato a stecca. La decorazione, che interessa l’intera superficie, mostra sul fronte un medaglione incorniciato da un motivo ad ampie volute accartocciate che contiene la figura di San Pietro, le chiavi nella mano destra e il vangelo sotto il braccio sinistro, raffigurato in abiti dimessi quasi a sottolineare l’antichità della figura, con una toga lunga e un mantello. La figurina è collocata in un medaglione su fondo maiolicato lasciato bianco e lumeggiato da una porzione gialla con raggera di linee rosso ferro. Tutta la superficie rimanente del vaso presenta una fitta decorazione su fondo blu con girali fogliate associate a larghe foglie d’acanto dall’andamento curvilineo, piccoli frutti e corolle di fiori. Il blu è sapientemente graffito a riempire le campiture tra le foglie che spiccano per cromia rossa e gialla. I confronti per questa tipologia sono assai numerosi, tanto che alcuni studi suggeriscono la possibilità che la presenza delle figure dei santi potesse fare riferimento alle farmacie conventuali. Si vedano a titolo di confronto un vaso con San Francesco che riceve le stimmate del Museo di Berlino (inv. 62,39,765) ed uno con San Tommaso d’Acquino della fondazione Cini di Venezia, molto prossimo per morfologia e scelta della sintassi decorativa. Si ravvisa infine una somiglianza stilistica nella figura del santo, forse San Pietro Martire, in un vaso della collezione del banco di Sicilia a Palermo, caratterizzato però da una cornice anomala, alla cui scheda rimandiamo per ulteriori confronti.