Una versione manoscritta delle opere erotiche di Baffo
Baffo, Giorgio. Raccolta universale delle opere. Cosmopoli, 1789.
In ottavo (196 x 148 mm); [2], 306 pagine. Manoscritto su carta in elegante corsiva settecentesca, titolo entro cornice decorativa. Legatura del XX secolo in piena pergamena, dorso liscio con titolo manoscritto, tagli marmorizzati.
Raccolta di 178 sonetti, canzoni e madrigali licenziosi, scritti nel più puro dialetto veneziano. Baffo condusse una vita irreprensibile ed ebbe importanti incarichi nella pubblica amministrazione della Serenissima, coltivando privatamente la passione per le poesie oscene che componeva in maniera frenetica e instancabile («Me lambico el cervelo zorno e note / Per far sonetti grassi e butirosi, / Per divertir le done e i so’ morosi»). Sebbene non ne permise la pubblicazione, si compiaceva dei diversi ammiratori che le facevano circolare manoscritte, per cui la fama di poeta pornografo si diffuse rapidamente. Nel 1771 uscì postumo un volumetto stampato in pochi esemplari per gli amici del poeta, e nel 1789 la Raccolta universale delle sue opere con falso luogo di stampa Cosmopoli, dal quale provengono probabilmente le poesie in questa raccolta. Solo nel Novecento Baffo raggiunse la gloria letteraria quando Guillaume Apollinaire pubblicò una scelta delle sue poesie con un dotto saggio introduttivo in cui lo definì “le plus grand poète priapique qui ait jamais existé et en même temps l’un des poètes le plus lyriques du XVIIIe siècle.”
A manuscript version of Baffo’s erotic works