GIOVANNI PRATESI | HOMO FABER PARTE I

18

Giovanni Battista Caccini (attr.)

€ 12.000 / 18.000
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Giovanni Battista Caccini (attr.)

(Montopoli 1556 - Roma 1613)

SAN BONAVENTURA

scultura in marmo, reca iscrizione DOCTRINA / ET. VERITAS, alt. cm 108

 

Attributed to Giovanni Battista Caccini, Saint Bonaventura, marble

 

L'opera illustra con dovizia di dettagli l'immagine di un santo vescovo a figura intera, con la testa inclinata leggermente a destra. L'iscrizione DOCTRINA ET VERITAS posta sul medaglione posto sul piviale e il saio sottostante unito al libro e alle vesti vescovili consentono di riconoscere nella figura san Bonaventura, teologo e mistico francescano, nato nel 1221 e morto nel 1274, ministro generale del suo ordine e poi cardinale e vescovo di Albano, primo biografo ufficiale di san Francesco d'Assisi. Secondo Sandro Bellesi, autore di una scheda critica, la statua mostra caratteri lessicali tipici della cultura figurativa fiorentina di età tardomanierista, trovando, essenzialmente, parametri di riscontro pertinenti nel linguaggio stilistico di Giovan Battista Caccini, maestro di primo piano nella lavorazione della statuaria in marmo tra la fine del Cinquecento e l'inizio del secolo successivo. “L'opera – scrive Bellesi - è catalogabile alla fase matura dell'attività di Giovan Battista Caccini, con una probabile datazione al primo decennio del Seicento, ed evidenzia nella trattazione del marmo, condotto con pieghe secche cadenti con armonia verso il basso, e nel motivo del volto, dominato da lineamenti regolari e, soprattutto, dai grandi occhi espressivi, emananti affabile umanità, analogie sintattiche stringenti con opere di varia epoca licenziate dall'artista e destinate in prevalenza a luoghi di culto di Firenze e del suo contado, sensibili anche alle lezioni di Giovanni Bandini e di Pietro Bernini".