GRANDE VASSOIO, PAVIA, SECOLO XVIII
in maiolica dipinta in policromia di forma ovale, balza bassa e tesa orizzontale a orlo arrotondato e appena rilevato. Reca una fitta decorazione che vede protagonista al centro del cavetto una città turrita con un ponte a doppio fornice su un fiume, mentre la tesa mostra nei quattro punti cardinali da fronde arboree che si allagano a partire da una roccia arrotondata. L’opera, nota fin dall’importante mostra milanese del Poldi Pezzoli (1964), vanta numerose pubblicazioni poiché da sempre considerata esempio cardine delle produzioni pavesi del secolo XVIII. Tra queste pubblicazioni ricordiamo lo studio di Carmen Ravanelli Guidotti che ha comportato la definitiva attribuzione dei vasi della Farmacia di Novellara alle manifatture lombarde di Lodi: in esso il vassoio funge proprio da esempio principe della modalità decorativa cosiddetta “al castelletto”, che compare appunto nei vasi della farmacia sopracitati e che si diffuse trasversalmente dalla Liguria al Piemonte, dalla Lombardia alle Marche con criteri e movenze stilistiche differenti. Ecco dunque che l’opera si presenta come una delle poche testimonianze certe di questa modalità decorativa nella città di Pavia. Al verso compaiono le lettere A.G. centrate da una croce e l’iscrizione Pavia in manganese. Il grande vassoio reca inoltre l’etichetta della mostra del Museo Poldi Pezzoli con indicazione N. 1 Coll. R. Bozzano; cm 37x58
A LARGE TRAY, PAVIA, 18TH CENTURY
Bibliografia
G. Gregorietti (a cura di), Maioliche di Lodi, Milano e Pavia, cat. della mostra del Poldi Pezzoli, Milano 1964, n. 454;
S. Levy, Maioliche settecentesche lombarde e Venete, Milano 1964 tav. 225;
C. Ravanelli Guidotti, in M.L. Gelmini (a cura di), Maioliche lodigiane del ‘700 nelle collezioni private e i vasi della Spezieria dei Gesuiti di Novellara, cat. della mostra, Milano 1995, p.215 fig. 2