ARCADE I DIPINTI DAL SECOLO XVI AL XVIII E OPERE DALLA RACCOLTA DI ANTONIO PAOLUCCI

146

Pier Leone Ghezzi

€ 8.000 / 12.000
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Pier Leone Ghezzi

(Roma, 1674 - 1755)

APOLLO

olio su tela, cm 98,5x71,5

 

APOLLO

oil on canvas, 98.5x71.5 cm

 

Provenienza

Asta Christie's, 21 novembre 1995, lotto 202 (come Pier Leone Ghezzi)

 

La bellezza diafana e pura con cui il dio Apollo è rappresentato in quest'opera si fonde perfettamente con la pittura colta e riflessiva che si sviluppò a Roma intorno al 1690, sotto l'influsso dell'Accademia dell'Arcadia. Questa società culturale fu fondata con l'intento di opporsi al gusto barocco teatrale ed esuberante che dominava allora in tutta la penisola italiana, proponendo un ritorno a ideali estetici e letterari ispirati alla cultura classica.

 

Non è un caso che, quando l'opera fu messa all'asta nel 1995 da Christie’s, venne attribuita a Pier Leone Ghezzi, che, oltre a essere un membro di spicco dell'Arcadia, fu, insieme al padre Giuseppe e a Carlo Maratta, uno dei principali esponenti di quella corrente di transizione tra il barocco e il classicismo del XVIII secolo.

 

L’opera, rispettando la sobrietà priva di fronzoli e orpelli che era richiesta dal nuovo linguaggio pittorico, è animata dalla tacita armonia che il ticchettio delle corde della cetra fa risuonare nell’aria, accarezzando delicatamente la veste e i capelli del Dio pagano, patrono della musica.

È possibile che il modello per la raffigurazione di questo Apollo sia Carlo Albani, nipote di Papa Clemente IX e arcade con il nome di Cleandro Elideo. Tale possibilità è supportata dal confronto tra il dipinto qui presentato e il ritratto dell’Albani eseguito dallo stesso Pier Leone Ghezzi e oggi conservato alla StaatsGallerie di Stoccarda (1708 ca.)