Artista caravaggesco, sec. XVII
PESCHE, PRUGNE E FIORI IN UN VASO SU PIANO DI PIETRA
MELE IN UN CESTO E VASO DI FIORI SU UN PIANO DI PIETRA
coppia di dipinti, olio su tela, cm 34x51,3
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Caravaggist artist, 17th century
PEACHES, PLUMS AND FLOWERS IN A VASE ON A STONE TOP
APPLES IN A BASKET AND VASE OF FLOWERS ON A STONE TOP
pair of paintings, oil on canvas, 34x51.3 cm
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Bibliografia
A. Cottino, Nuovi contributi per lo studio della Natura Morta, Roma 2020, pp. 6-8.
Austere nella presentazione della frutta estiva e autunnale su piani disadorni che si addentrano nell’ombra di uno spazio oscuro, le bellissime nature morte qui presentate declinano con raffinata semplicità gli stilemi di un genere legato con ogni evidenza al primo tempo caravaggesco. Nel presentarle per la prima volta Alberto Cottino indicava come modello ideale per le ceste sapientemente definite dalla luce l’analogo dettaglio nella Cena in Emmaus di casa Mattei, del 1601. È appunto da sottolineare la persistente semplicità con cui quel motivo viene qui presentato, in palese contrasto con gli esiti spettacolari precocemente offerti, ad esempio, dalle composizioni del Maestro Acquavella – per citare altre derivazioni dalla “fiscella” caravaggesca - sontuose anche sotto il profilo cromatico a differenza delle nostre, tutte giocate sul contrasto di pochi toni fondamentali in risalto sul fondo scuro. Colpisce, nei dipinti qui esaminati, l’intenso naturalismo con cui l’anonimo artista indugia a descrivere le imperfezioni dei frutti – mele bacate e foglie avvizzite, quasi a richiamare il tema della Vanitas – restituendo tuttavia con pari attenzione i raffinati contrasti del vaso bimetallico in uno di essi. Il rigore compositivo della presentazione sembra richiamare in modo specifico protagonisti del naturalismo spagnolo, quale il primo Van der Hamen nel terzo decennio del secolo o, per restare entro i nostri confini, la sua versione lombarda nel giovane Baschenis intorno alla metà del secolo, nella Lombardia di cultura spagnola. In attesa di trovare un nome alle nostre ceste di frutta vale richiamare a confronto, non tanto sotto il profilo puramente tematico quanto per le soluzioni luministiche adottate, la cesta di dolciumi offerta da un ragazzo dipinta dal grande artista bergamasco, presente in altre sue analoghe prove tra quinto e sesto decennio, nate da un medesimo intento di austero naturalismo.