DIPINTI ANTICHI

27

Giovanni Francesco Barbieri
(Cento, 1591 - Bologna, 1666)

Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino

€ 40.000 / 60.000
Stima

Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino

(Cento, 1591 - Bologna, 1666)

L'ADDOLORATA

olio su tela, cm 60x50

 

THE MOURNING VIRGIN

oil on canvas, 60x50 cm

 

Provenienza

Roma, collezione Patrizi

 

Esposizioni

Catalogo degli oggetti ammessi alla Esposizione romana del 1870 relativa all`arte cristiana e al culto cattolico nel Chiostro di Santa Maria degli Angeli alle Terme Diocleziane ordinata dalla Santità di Nostro Signore Papa Pio IX felicemente regnante, Roma 1870, p. 97, n. 84

 

Bibliografia

G. Cantalamessa, Per le future monografie del Guercino e del Caravaggio, in "Bollettino d'arte del Ministero della Pubblica Istruzione", 8, fasc. 7, 1914, p. 216, fig.3;

L. Salerno, I dipinti del Guercino, Roma 1988, p. 408, n. 352;

S. Loire, Etudes recéntes sur Le Guerchin, in ‘Storia dell’arte’, 67, 1989, p. 274;

A. M. Pedrocchi, Le stanze del Tesoriere. La Quadreria Patrizi: cultura senese nella storia del collezionismo romano del Seicento, Milano 2000, p. 170, n. 66;

N. Turner, The paintings of Guercino. A revised and expanded catalogue raisonné, Roma 2017, p. 674, n. 384.

 

«Noi infrascritti habiamo del Ill.mo S. Mariano Marchese Patrizi venti sette scudi che sono per il prezzo di un quadro di una Madonna in tela da testa colla sua cornice indorata del Guercino da Cento vendutali libera et in fede del vero sarà affermata la presente [...] questo dì 9 di luglio 1652 qual quadro stava in mane del S. Giulio Cesar Clodi» (A. M. Pedrocchi, Le stanze del Tesoriere. La Quadreria Patrizi: cultura senese nella storia del collezionismo romano del Seicento, Milano 2000, p. 170, n. 66).

Così recita la ricevuta d’acquisto del dipinto in questione, che il marchese Mariano Patrizi infilò in tasca portandosi via il dipinto sottobraccio. Rimase nascosto a casa sua fino a quando Giulio Cantalamessa lo rese noto nel 1914 (G. Cantalamessa, Per le future monografie del Guercino e del Caravaggio, in ‘Bollettino d’arte del Ministero della Pubblica Istruzione’, 8, fasc. 7, 1914, p. 216, fig. 3), fatta eccezione per la breve comparsata alla mostra del 1870 presso il chiostro romano di S. Maria degli Angeli, dove venne presentato come «L’Addolorata quadro antico. Guercino» di proprietà del «Marchese D. Francesco Patrizi - Roma» (Catalogo degli oggetti ammessi alla Esposizione romana del 1870 relativa all`arte cristiana e al culto cattolico nel Chiostro di Santa Maria degli Angeli alle Terme Diocleziane ordinata dalla Santità di Nostro Signore Papa Pio IX felicemente regnante, Roma 1870, p. 97, n. 84). 

«Qualche volta m’accade di pensare – scriveva Cantalamessa sulle pagine del Bollettino d’arte, in un tempo in cui gli studi sui pittori del barocco ancora languivano – se, per esempio, [artisti del calibro di Guercino] fossero nati, dico, in Francia, avrebbe mai gravato su di essi l’offesa or dell’oblio, or dell’aperto disprezzo?». Aggiunta quella sul Bollettino d’arte accolta anzitutto da Luigi Salerno, che la reputò opera tarda (L. Salerno, I dipinto del Guercino, Roma 1988, p. 408, n. 352), ripresa, quindi, da Stéphane Loire (S. Loire, Etudes recéntes sur Le Guerchin, in ‘Storia dell’arte’, 67, 1989, p. 274 ) e, infine, anche da Nicholas Turner, nel suo «revised and expanded catalogue raisonné» sul pittore centese (N. Turner, The paintings of Guercino. A revised and expanded catalogue raisonné, Roma 2017, p. 674, n. 384), dove la si reputa opera da porsi attorno alla metà del Seicento, ossia, giustappunto, “tarda” ma che dovette, comunque, godere d’un certo successo, a giudicare dalle numerose copie note.