DIPINTI ANTICHI

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Jacobello Del Fiore
(Venezia, 1370 - 1439)

Jacobello del Fiore

€ 25.000 / 35.000
Stima

Jacobello del Fiore

(Venezia, 1370 ca. - 1439)

MADONNA DELL'UMILTÀ

tempera e oro su tavola, cm 51,5x62

 

THE MADONNA OF HUMILITY

tempera and gold on panel, 51.5x62 cm

 

Provenienza

Boston (MA), Collezione Joseph Lindon Smith;

New York, Sotheby's, 17 gennaio 1985, lotto 36;

Firenze, 14ª Biennale Internazionale d'antiquariato di Palazzo Strozzi;

Varese, Silbernagl V. & C.

 

Bibliografia

V. Anselmi, Jacobello del Fiore o della pittura a Venezia tra il neogiottismo di fine Trecento e la "rivoluzione" gentiliana, tesi di dottorato discussa presso l'Università di Firenze, a.a. 2012-2014, pp. 280-281.

 

Referenze fotografiche

Bologna, Fototeca Federico Zeri, scheda n. 24077.

 

La tavola presenta la Madonna seduta sopra un cuscino rosso e con le mani congiunte in preghiera e il Bambino sdraiato sopra le sue gambe. Il bordo della veste della Vergine è impreziosito da una decorazione a punzoni a rosette con sei petali; la stessa punzonatura si riscontra identica nei nimbi di entrambe le figure. Anche il manto blu della Vergine è decorato con grandi fiori dorati a missione. La scena è delimitata sui tre lati da una cornice con grandi fiori, simili a delle margherite anch'essi realizzati attraverso un sapiente uso della punzonatura. L’opera è sicuramente autografa di Jacobello del Fiore, il più importante pittore attivo a Venezia nei primi decenni del Quattrocento, prima dell'avvento di Jacopo Bellini. A confermare l’attribuzione intervengono i confronti con una serie di opere certe del pittore, come il polittico conservato nella cattedrale di Teramo, quello conservato presso la Pinacoteca di Fermo e la Crocifissione presso il Museo degli Eremitani di Padova. Con la pala d'altare teramana condivide anche la medesima cronologia a ridosso del 1425, come analizzato da Anselmi. La maestria di Jacobello nella lavorazione dei fondi dorati e il sapiente uso di diversi punzoni è qui ben espressa. Tra le opere più straordinarie è sicuramente necessario citare il trittico della Giustizia alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, che Andrea De Marchi ha descritto come "uno spettacolo scintillante di decorazioni in gesso rilevato e dorato, inciso e granito, speroni, spallacci, ginocchiere, loriche, corone, nimbi, cinturoni e galloni con fiori e soli fiammeggianti" (De Marchi, Artgram 2025,Firenze 2024, 17 aprile). La tavola è anche catalogata all'interno della Fototeca di Federico Zeri come Jacobello del Fiore (scheda n. 24077).