Maestro della Pala Sforzesca (Giovanni Angelo Mirofoli da Seregno?)
(attivo tra gli anni Settanta del secolo XV e gli anni Trenta del secolo XVI)
SAN GIORGIO E IL DRAGO
olio su tavola, cm 28x15
al retro: San Francesco riceve le stimmate
SAINT GEORGE
oil on panel, 28x15 cm
on the reverse: Saint Francis Receives the Stigmata
Bibliografia di confronto
C. Cairati, I Da Corbetta: una bottega di intagliatori nella Milano del Cinquecento, tesi di dottorato di ricerca, relatore G. Agosti, Università degli Studi di Milano, a.a. 2011-2012;
M.C. Passoni, in Leonardo e la Madonna Litta. Catalogo della mostra, a cura di A. Di Lorenzo, P. C. Marani, Milano 2019, pp. 120-121, n. 13;
C. Cairati, Forme e colori della scultura lignea a Vigevano, tra i De donati, Bernardino Ferrari e i da Corbetta (1490-1527), in Sculture lignee a confronto dalle città ducali di Vigevano e Milano. Catalogo della mostra, a cura di S. Salsi, Venezia 2021, pp. 153-155;
A. Mazzotta, Alcuni indizi per l’identificazione del Maestro della pala Sforzesca, in “Prospettiva”, 181/182, 2021 [2022], pp. 78-85.
L'inedita tavola mostra un elegante San Giorgio con la mano sinistra appoggiata al fianco e la destra che trattiene il suo vessillo, mentre ai suoi piedi guizza un drago sotto un'arcata in pietra scorciata dal basso. Sul retro la tavola è dipinta: si vede distintamente il 'serafico crocifisso' e i cinque raggi di luce; questi sono diretti alle mani, ai piedi e al costato di san Francesco, non visibile.
L'opera è del Maestro della pala Sforzesca, uno degli artisti più noti e importanti attivi in Lombardia verso la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. Dopo varie proposte, è oggi ben accreditata l'identificazione dell'anonimo con Giovanni Angelo Mirofoli da Seregno (Passoni 2019, pp. 120-121; Cairati 2021, pp. 153-155; Mazzotta 2022 [2021], pp. 78-85), documentato tra gli anni Settanta del XV e gli anni Trenta del XVI secolo (Cairati 2011-2012, p. 42 n. 91).
La piccola tavola qui presentata doveva far parte di un altarolo ad ante mobili molto simile a quello conservato nella chiesa di San Benedetto a Bergamo, anch'esso da attribuire al Maestro della pala Sforzesca. Considerando la posizione e lo scorcio dell'arcata sotto cui è posto il San Giorgio è possibile che questo fosse lo scomparto più in alto a sinistra, sotto si trovava un altro santo e ugualmente l'altra anta era formata da due santi o sante. Al centro è possibile fosse posta una Madonna con Bambino in terracotta (come nel caso bergamasco) oppure dipinta. Alla chiusura di questo altarolo doveva essere visibile il San Francesco che riceve le stimmate. La presenza di Francesco potrebbe essere indicativa di una provenienza dell'opera da un ambito francescano.
Si ringrazia Luca Salaorni per averci aiutato nella compilazione di questa breve scheda.