DIPINTI ANTICHI

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Simone Peterzano
(Venezia, 1535 - Milano, 1599)

Simone Peterzano

€ 20.000 / 30.000
Stima

Simone Peterzano

(Venezia, 1535 - Milano, 1599)

MADDALENA PENITENTE

olio su tela, cm 70x53,5

 

PENITENT MAGDALENE

oil on canvas, 70x53.5 cm

 

Bibliografia

E. M. Dal Pozzolo, Due Tiziano? Un Bassano, forse, in "Studi tizianeschi", III, 2005, pp. 80-83.

E. M. Dal Pozzolo, Ancora su Peterzano nella bottega di Tiziano, in "Studi tizianeschi" (in corso di pubblicazione).

 

 

La Maddalena penitente qui presentata era stata ritenuta da Luigi Coletti, Giuseppe Fiocco, Pietro Toesca e Rodolfo Pallucchini come opera tarda di Tiziano, indicativamente da datare entro gli anni Sessanta del Cinquecento. Recentemente, Enrico Maria Dal Pozzolo l’ha riconosciuta come uno dei capolavori della prima attività di Simone Peterzano, che del Vecellio fu uno degli allievi più noti. È una conquista recente aver compreso e circoscritto l’attività veneziana di colui che poi divenne il maestro di Caravaggio a Milano, in quanto prima era testimoniato solo da Giovanni Paolo Lomazzo, pochi documenti d’archivio e l’iscrizione apposta sull’Autoritratto già di Maurizio Calvesi e oggi all’Accademia Carrara di Bergamo. Solo dagli anni Novanta, grazie ai precoci studi di Mina Gregori, si è incominciata a ricostruire la sua attività veneziana (M. Gregori, Sul venetismo di Simone Peterzano, in “Arte Documento”, 6, 1992, pp. 263-269). Successivamente, sono stati importanti altri affondi della stessa Gregori (Un amico di Simone Peterzano a Venezia, in “Paragone”, 53, 2003, 3, 41/42, pp. 21-39), di Dal Pozzolo (La bottega di Tiziano: sistema solare e buco nero, in “Studi Tizianeschi”, IV, 2006, pp. 53-98), di Mauro Pavesi (Una Cena in Emmaus di Simone Peterzano a Palazzo Pitti, in “Nuovi Studi”, 21, 2016, pp. 59-65) e Francesco Frangi (Tre momenti della storia di Peterzano, in “Nuovi Studi”, 21, 2016, pp. 67-79), per aggiungere nuove opere e fare chiarezza sui tempi e i modi in cui Peterzano entrò in contatto con Tiziano. Grazie a questi nuovi studi, è oggi possibile ricostruire con maggior agio il primo percorso dell’artista. Nato a Venezia nel 1535, è probabile che abbia svolto i suoi anni di formazione nella città natia e che sia poi entrato nell’atelier di Tiziano, dove dovette emergere come pittore di ottima capacità e qualità, soprattutto nei confronti dei meno dotati Orazio e Girolamo Dente. La Maddalena si attesta quindi come opera fondamentale per comprendere la pittura di Peterzano tra il 1560 e il 1565, anni in cui si può collocare anche un’altra importante tela, ovvero Pan che afferra una Menade. Il riferimento attributivo in favore di Tiziano era stato possibile in occasione di un passaggio sul mercato nel 1962 (Mostra dell’antiquariato nella casa moderna, Firenze, Palazzo Strozzi, 24 ototbre-20 novembre 1962, a cura di G. Bellini, P. Vallecchi, Firenze 1962, pp. 5-6), anche perché era evidente che l’opera presupponesse un qualche rapporto con la serie di dipinti con medesimo soggetto realizzati da Tiziano nel corso degli anni Sessanta (tra cui quello conservato alla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze).

L’opera è in corso di pubblicazione in un impegnato studio di Enrico Maria Dal Pozzolo, Ancora su Peterzano nella bottega di Tiziano, in “Studi tizianeschi” (in corso di stampa), si ringrazia quindi lo studioso per averci fornito in anteprima le sue idee riguardo alla Maddalena qui presentata.