DIPINTI DEL SECOLO XIX

106

Angelo Morbelli
(Alessandria, 1853 - Milano, 1919)

Angelo Morbelli

€ 100.000 / 120.000
Stima

Angelo Morbelli

(Alessandria, 1853 - Milano, 1919)

PINETINA A SANTA CATERINA

olio su tela, cm 96,5x97

firmato e datato "1913" in basso a sinistra

al retro, del telaio: cartiglio "Perizia / Lavizzari / Milano" in alto a sinistra; cartiglio strappato: "A. Morbelli/ pineta a s..., olio su tela, 97x97, firm... bs... a sinistra" in alto a destra

al retro, della tela: timbri "Galleria Sant'Ambrogio Milano"

 

PINE FOREST AT SANTA CATERINA

oil on canvas, 96.5x97 cm

signed and dated "1913" lower left

on the reverse, of the frame: label "Perizia / Lavizzari / Milano" upper left; torn label: "A. Morbelli/ pineta a s..., olio su tela, 97x97, firm... bs... a sinistra" upper right

on the reverse, of the canvas: stamps "Galleria Sant'Ambrogio Milano"

 

Esposizioni

Società Promotrice delle Belle Arti. Esposizione LXXII, Sala IV (Salone), Torino, 1913, n. 232

Società delle Belle Arti ed Esposizione Permanente, LXXI Esposizione annuale, Sala VIII, Milano, 1914, n. 353

 

Bibliografia

Società Promotrice delle Belle Arti. Esposizione LXXII, Catalogo anno 1913, Stabilimento Tipo-Litografico E. Denina & C., Torino 1913, p. 26;

Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Catalogo della LXXI Esposizione annuale, Stabilimento Tipografico Renato Romitelli & C., Milano 1914, p. 41;

Notizie d'arte. La mostra annuale alla Permanente, in "Corriere della Sera", 7 aprile 1914, n. 97;

C. Bozzi, Alla Permanente. L'esposizione della Società per le Belle arti, in "Il Secolo", n. 17241, 7 aprile 1914;

D. Buffoni, L'esposizione annuale della Permanente, in "La Perseveranza", n. 97, 7 aprile 1914;

M. Bezzola, L'esposizione di primavera alla Permanente, in "L'Italia", n. 101, 11 aprile 1914.

 

L'opera è stata archiviata presso l'Archivio Angelo Morbelli e sarà pubblicata sul Catalogo Ragionato in preparazione, edito da METS Percorsi d'Arte

 

Noto come Pinetina a Santa Caterina - il titolo compare in parte sul frammento di un'etichetta incollata sul telaio -, il dipinto di Angelo Morbelli qui presentato è con certezza riconducibile a Mattino al Pizzo Treséro, Valfurva, tela inviata nell'aprile del 1913 alla LXXII Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, rassegna dove figurava insieme ad altri due lavori di minori dimensioni, Al Porto di Savona e Canal di Burano.

Solo qualche mese prima, in occasione della LXXXII Esposizione della Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti in Roma, il pittore aveva esposto altri due paesaggi montani, In alta montagna, venduto nel corso della medesima esposizione, e La Sobretta.

Due paesaggi serrati, «vivi e cristallini, senza epidermide», che rendevano perfettamente «la pura atmosfera delle vette» (cfr. M. De Benedetti, L'esposizione degli Amatori e Cultori in Roma, in "Nuova Antologia", fasc. 992, 16 aprile 1913, p. 589), condotti attraverso una tecnica «minuta e paziente [...] pieni di vigore e di evidenza» (cfr. M. Rava, Le Esposizioni di Belle arti a Roma. Le sale particolari agli Amatori e Cultori, in "La Sera", n. 107, 18 aprile 1913).

Morbelli aveva iniziato a soggiornare nella piccola località di Santa Caterina Valfurva fin dall'estate del 1895; l'acqua ferruginosa della antica fonte di Santa Caterina lo aiutava, come aveva confidato più volte all'amico Giuseppe Pelizza, a combattere l'anemia, il tremore delle mani, il nervosismo e il pittore vi trascorreva volentieri qualche settimana ogni estate, effettuando le cure termali e lavorando dal vero, immerso nella natura incontaminata della valle alpina, cogliendo quei paesaggi nelle diverse ore del giorno, in diverse condizioni atmosferiche, fermandoli su piccole tavolette eseguite ad impasto che sarebbero diventate punto di partenza per opere di maggior respiro, dipinte nei mesi invernali in studio, in lingua divisa.

A quel soggiorno dell'estate del 1895 è riconducibile anche la genesi del suo primo paesaggio d'alta montagna, A 2000 metri (Valfurva), presentato nel 1896 alla Festa dell'Arte e dei Fiori di Firenze, dato per disperso subito dopo l'esposizione fiorentina e ritrovato solo in tempi recenti; una vasta tela che lo aveva impegnato a lungo, nella quale Morbelli aveva sperimentato per la prima volta la pittura divisa nella resa di una cima alpina coperta da un candido manto nevoso illuminato dal sole.

Di lì in poi Morbelli si confronterà con crescente fervore con il paesaggio d'alta montagna, spesso innevato, che insieme ai paesaggi lagunari, agli scorci monferrini colti dal giardino di Villa Maria e alle marine liguri, dalla metà del primo decennio del Novecento andrà via via a sostituirsi ai soggetti ambientati al Pio Albergo Trivulzio.

Tra gli esiti migliori di quella produzione paesaggistica è da annoverarsi il mirabile Mattino al Pozzo Treséro qui presentato.

Avviato parallelamente a In alta Montagna, nell'estate del 1912, e condotto a termine nei primi mesi del 1913, il dipinto sarebbe stato uno degli ultimi paesaggi dedicati dal pittore all'alta Valtellina.

Rimasto invenduto alla rassegna torinese della Promotrice, nella primavera del 1914, Pizzo Treséro sarebbe stato inviato alla esposizione annuale della Società Permanente di Milano insieme ad un altro paesaggio puro, Alba natalizia. Entrambi dipinti straordinari e suggestivi, «opere che sono il prodotto di osservazione tranquilla e serena» (cfr. M. Bezzola, L'esposizione di primavera alla Permanente, in "L'Italia", n.101, 11 aprile 1914).

Splendido esempio del divisionismo maturo di Morbelli, il dipinto non risulta essere mai più esposto in pubblico dopo la mostra della Permanente; credibile, quindi, che sia entrato in collezione privata proprio in quell'occasione.

Pizzo Treséro con la pinetina di Santa Caterina è dunque un felicissimo ritrovamento che consente di aggiungere un importante tassello allo studio e alla conoscenza dell'Opera di Angelo Morbelli.

 

Elisabetta Chiodini