L’asta primaverile di Vini Pregiati e Distillati da Collezione ha terminato la prima auction week di Pandolfini dopo il lock down; i risultati sono stati eccezionali per tutti i dipartimenti coinvolti, e in particolare i numeri del vino rispecchiano il grande momento che il mercato italiano sta attraversando, e che nemmeno la congiuntura internazionale riesce a fermare: il 93% di lotti venduti con un aumento del 170% sui prezzi di riserva, e un fatturato complessivo di 1.100.000 euro. Il mercato dei beni di lusso non ha rallentato la sua corsa, e Pandolfini si è confermata capofila.
Entrando nel dettaglio, la prima giornata ha visto protagoniste le etichette italiane che hanno registragto la quasi totalità dei lotti venduti (265 su 270) e un incremento del 189% sulle stime minime. Sul podio troviamo Masseto con 1 cassa da collezione della serie Library Release, che ha trovato posto in una nuova cantina per 10.412 euro (lotto 68); segue un lotto straordinario, una verticale di Le Pergole Torte, composto da 27 bottiglie dal 1985 al 2015, acquistata per 6.615 euro (n. 261). Importante risultato anche per Sassicaia, che ha visto 1 magnum del 1985 essere battuta a € 3.920 euro (lotto n. 249).
Passiamo in Piemonte con una delle sue aziende più rappresentative, Giacomo Conterno; una selezione di quattro annate di Barolo Monfortino Riserva passate di proprietario per 4.288 euro (lotto 136).
La seconda giornata vedeva, nonostante i quasi cent’anni di vita di Pandolfini, per la prima volta l’inserimento in catalogo di una selezione molto numerosa di distillati: da Armagnac, Cognac e Rhum fino ai Whisky, e il risultato è andato oltre le più rosee aspettative. I prezzi finali hanno superato le stime minime del 246%, e a sancire l’enorme successo, il top lot di tutta l’asta è stato 1 bottiglia di Bowmore del 1966 della Bouquet Collection del più famoso imbottigliatore del mondo, l’italiano Samaroli, pezzo unico è stato combattuto tra la sala e i telefoni fino all’incredibile cifra di 49.000 euro, record nazionale (lotto 338).
Nella fine della mattinata e nel pomeriggio è andata in scena la Francia, prima con Bordeaux e Champagne, e poi con la Borgogna. Moltissimi i lotti che hanno infiammato la sala, i telefoni e i numerosi clienti che hanno partecipato da tutto il mondo attraverso la piattaforma Pandolfini Live. Per un resoconto partiamo da 1 cassa del 2005 del celebre Groupe Duclot, selezione che racchiude tutti i migliori Château, che è stata aggiudicata a per 13.475 euro (lotto 384), mentre 1 cassa da sei bottiglie di Cuvée S di Salon del 2002 è stata venduta per 4.655 euro (lotto 389). Tra i lotti della Borgogna, ancora una volta il Domaine de la Romanée Conti guida la lista dei lotti più preziosi con 1 cassa da sei bottiglie di La Tâche del 1998 dal prezzo sancito dal martello di 22.050 euro (lotto 632).
Il risultato complessivo è senza ombra di dubbio importante, e manda un messaggio forte e chiaro: il mercato è più che mai vivo, e queste nuove forme di investimento, rappresentano, in periodi di incertezza, beni rifugio sicuri.
«Il settore Wine&Spirits si dimostra ancora uno dei preferiti dal grande pubblico internazionale, nonostante il periodo dal quale stiamo uscendo» afferma il Capo Dipartimento Francesco Tanzi. «Dall’analisi dei risultati eccellenti di questa asta possiamo iniziare a costruire la prossima, che avrà luogo in autunno, e che, con queste premesse, sarà un evento da non perdere…»