Nel corso dell’ultima settimana di maggio, dove esposizioni e aste si susseguono senza soluzione di continuità, nella ricca proposta di Pandolfini, indirizzata in modo particolare all’antiquariato declinato nei suoi collezionismi più tipici e specifici, trova spazio la vendita di ARGENTI ITALIANI E EUROPEI.
Il 30 maggio sarà battuto il catalogo che, dopo una meticolosa selezione, il dipartimento ha costruito per i propri collezionisti: pezzi unici, inconsueti, rari per modello o ricchi di una vicenda collezionistica importante che vanno dagli oggetti per la tavola a quelli religiosi, dalle sculture agli elementi d’arredo, soddisfacendo coloro che collezionano argenti secondo tipologie ma anche coloro che al contrario accolgono per provenienza ed epoca.
Una rapida scorsa alle proposte ci invita a segnalare una bella una coppia di lucerne eseguite a Roma dall’argentiere Luigi Bugarini intorno al 1840, in catalogo con la stima di 10.000/15.000 euro. Il fusto, che posa su basi circolari, è modellato con la figura di Arianna in una e di un uomo nell’altra, entrambe reggono la coppa portaolio da cui si diparte una lineare ventola.
Mentre è in guisa di farfalle la ventola della Lucerna realizzata dall’argentiere Luigi Pagliari a Roma nel 1830, che, contrariamente alla precedente, ha una decorazione più stilizzata costituita da festoni e greche di foglie lanceolate che decorano plinti e vasi biansati, alta quasi un metro ha una valutazione di 3.000/5.000 euro.
La luce ci porta a una bella lampada votiva con il corpo a balaustro decorato da volute e foglie che circondano lo stemma marchionale della famiglia Archetti, eseguita dall’argentiere Pietro Simoni a Brescia nella seconda metà del XVIII, che è in catalogo per la cifra di 2.500/4.000 euro.
E il tema dell’illuminazione ci porta alla tremolante luce delle candele di due coppie di eleganti candelieri che con ogni probabilità illuminavano un elegante tavola della città di Genova tra il 1760 e il 1770 quando furono realizzati con fusti a balaustro su basi decorate con volute e foglie, la loro stima è di 3.000/4.000 euro.
Ancora Genova per la slanciata teiera realizzata nel 1766 con corpo sbalzato a torchon, beccuccio zoomorfo e presa del coperchio in forma di bocciolo, per la quale sono richiesti 5.000/7.000 euro, e per il Versatoio eseguito nel 1780 valutato 4.000/5.000 euro.
Un range leggermente più ampio, 4.000/6.000 euro, è la valutazione della bella ed elegante zuppiera realizzata negli stati sabaudi nel corso del XIX secolo, il corpo ovale poggia su quatto piedini in forma di foglie così come le anse, mentre la presa sul coperchio è una piccola e beneaugurante melagrana.
Da nord a sud, precisamente Catania nel corso del XIX secolo, con un’altra zuppiera dal corpo ovale e sagomato raccordato ai piedi a ricciolo da quattro piccoli pampini ricordati nelle anse e nella presa da viticci, la sua valutazione è di 2.000/3.000 euro.
Per l’argenteria europea segnaliamo due lotti d’oltremanica: una coppia di coppe biansate dell’argentiere londinese Paul Storr realizzate nel 1814 con forma circolare decorata da foglie e volute che sono stimate 7.000/9.000 euro, e con una serie di quattro candelieri con basi e fusti decorati da fiori e volute eseguiti a Londra nel 1758 dall’argentiere William Cafe per i quali la valutazione è di 2.000/4.000 euro.