Il Dipartimento ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA di Pandolfini è lieto di proporre nella prossima asta del 6 dicembre una ricercata raccolta di opere che coprono l’arco temporale di tutto il ‘900, e che includono dipinti, sculture, disegni e ceramiche di artisti di importanza nazionale e internazionale provenienti da collezioni private.
L’esposizione dal 2 al 5 dicembre si terrà, così come la vendita, al Centro Svizzero di Milano, in via Palestro 2.
Tra le star del catalogo troviamo un capolavoro su carta di Jean Michel Basquiat proveniente dalla collezione Stanley Moss, editore e amico di Basquiat, e dalla Galerie Jan Krugier di Ginevra. SENZA TITOLO, un disegno del 1980 e stimato 200.000/400.000 euro, fu esposto in più occasioni a New York e a Parigi. L’incidente è un tema ricorrente, una forma di racconto biografico scaturito dall’evento tragico che segnò la sua vita quando all’età di otto anni fu investito in strada mentre giocava.
Non meno rilevanti sono alcuni capolavori inediti per il mercato come la scultura del 1995 RILIEVO di Arnaldo Pomodoro, che fu commissionata al maestro direttamente dal collezionista grazie al rapporto di amicizia tra i due; l’opera, che si può definire museale, è valutata 180.000/300.000 euro.
Per rimanere in tema di sculture segnaliamo un’altra opera acquistata direttamente dall’artista e rimasta sempre nella medesima collezione, lo splendido PICCOLO CAVALIERE, un bronzo di Marino Marini del 1946; l’opera è in catalogo con la richiesta di 250.000/400.000 euro.
Anche la scultura di Giò Pomodoro, SEGNI, un bronzo degli anni ’50 nasce da un rapporto diretto tra il collezionista e l’artista che l’ha progettata e modificata per le varie dimore del committente; di Giò Pomodoro è anche MATRICE, un pezzo unico in piombo degli anni ’50, le due sculture sono valutate rispettivamente 20.000/30.000 e 8.000/12.000 euro.
Il catalogo presenta anche un’importante raccolta di nudi e figure che riporta alle atmosfere di inizio ‘900. Tra le opere proposte spicca GROSSER AKT AUF ROTEM TUCH, un lavoro del 1912 di August Macke che fu esposto più volte a New York, Amsterdam, Monaco, Bochum, Colonia, Stoccarda…e ha una storia collezionistica importante di privati e gallerie, la richiesta è di 90.000/120.000 euro.
Provengono dalla stessa raccolta: NUDO DISTESO del 1914 di Felice Carena valutato 12.000/20.000 euro, FEMME NUE ASSISE del 1929 di André Derain valutato 8.000/12.000 euro, poi PORTAIT DE FEMME un olio su tela di Georges Kars valutato 6.000/12.000 euro e la tavola di Celso Lagar LA MAISON CLOSE entrambe del 1930.
L’artista olandese Jan Sluijters è presente con un raffinato nudo a mezzo busto dal titolo A STANDING NUDE, THREE QUARTER LENGHt per il quale sono richiesti 30.000/50.000 euro; Otto Dix è, invece, in catalogo con FRAU PROFESSOR FRANGENHEIM, un olio su tela del 1952 la cui valutazione è di 18.000/35.000 euro.
Inerente al tema della ritrattistica anche una rara opera del 1965 dell’artista siriano, attivo in Italia dagli anni ’50, Louay Kayali, per la quale sono richiesti 3.500/5.500 euro.
Rarità per il mercato italiano anche NATURA MORTA ASTRATTA del 1946 di Serge Charchoune, e la carta di Conrad Marca Relli del 1976, entrambe con valutazione di 3.500/6.000 euro.
Notevole e numerosa anche la presenza di opere dagli anni ’50 in poi, segnaliamo Piero Dorazio e la sua ANTIFONA un’opera su tela del 1973 stimata 30.000/45.000 euro, Antonio Sanfilippo con la tempera su tela GRIGIO BLU VERDE del 1964 stimata 12.000/20.000 euro, Mario Nigro con due opere, SPAZIO TOTALE e VITA valutate rispettivamente 12.000/20.000 e 10.000/18.000 euro.
Ancora: Augusto Bonfanti, Mario Radice, Giorgio Griffa, Mimmo Rotella presente con una serie di opere, Mario Schifano e Fabio Mauri, ma anche Gianfranco Baruchello, Carlo Mattioli, Roberto Sebastian Matta, Kurt Schwitters e Theo Van Doesburg, Pablo Picasso e Emilio Isgrò.
Per il novecento storico il catalogo annovera Roberto Iras Baldessari con LES BUVEURS del 1926, una pregiata tavola appartenente al periodo spagnolo valutata 12.000/20.000 euro, Giulio D’Anna con TERREMOTO DI MESSINA del 1932 offerta a 20.000/30.000, poi Italo Ferro, e Renato Guttuso con due opere su tela di grande pregio: GIRASOLI del 1958 e SENZA TITOLO (sigaretta e tubetto) valutate rispettivamente 13.000/20.000 e 8.000/12.000 euro. Cospicua è la presenza dei dipinti di Ottone Rosai: QUATTRO FIGURE, UOMO SEDUTO, PAESAGGIO e VASO CON FIORI; non mancano Mario Sironi, Giacomo Balla, Marino Marini e molti altri nomi importanti per la storia del ‘900 italiano.
A completamento di questo ricco e ricercato catalogo viene proposta la collezione della storica galleria milanese Valeria Belvedere, una gallerista ecclettica, colta e raffinata, una ricercatrice fuori dalle dinamiche e della logica di mercato. Un’esperienza espositiva lunga quindici anni iniziata nel 1987 nella sede di Milano via Senato, e conclusasi in via Rossini dove si trasferì nel 1996. Dalla prima mostra, una personale di Luciano Bartolini, si susseguono importanti mostre e alcune site-specific; artisti italiani e stranieri, affermati o esordienti con lei possono sperimentare e confrontarsi con un collezionismo più attento e sensibile, scevro dalle mode del momento.
La collezione proposta comprendere Hidetoshi Nagasawa con VISIONE DI EZECHIELE un’opera in ottone e polisolfuro di potassio del 1990 e una matita su carta di riso CENTAURO CHE OSSERVA I PESCI del 1988, stimate rispettivamente 6.500/10.000 e 2.000/4.000 euro, poi Kristen Kaiser con due opere (una fotografia e un’installazione), ma anche Craig Richardoson, Giorgio Rastelli, Luca Sanjust, Stefan Sehler, Maddalena Ambrosio, Giandomenico Sozzi, Giacinto Cerone con la scultura MAESTÀ del 1990 la cui richiesta è di 15.000/25.000 euro, Salvatore Astore, Paolo Icaro e Flavio Favelli presente con due opere della serie CARDIOSCRITTURE del 2001 e MIOPIA del 1998, una stampa fotografica valutata 1.500/2.500 euro.