Una serie di ottimi risultati hanno caratterizzato la vendita dello scorso 22 giugno a Milano, quando è stato battuto un catalogo di poco più di 140 lotti diviso fondamentalmente in due parti: una prima in cui erano riunite le opere e gli artisti di punta della vendita, e una seconda in cui si è reso omaggio alla collezione di un importante critico e uomo di cultura milanese, la collezione Toubas-Testori costituita da una serie di opere che andava dai ritratti di Giovanni Testori e Alain Toubas, in bronzo e dipinti, a tutta un serie di opere di autori italiani e internazionali del secondo Novecento.
I primi 62 lotti hanno registrato il 66% di venduto e il 128% d’incremento sulle stime pre-asta con alcune punte particolarmente interessanti come l’incremento esponenziale ottenuto dopo un lunga e bella gara da AUTORITRATTO (CON FARFALLA BIANCA), una tela del 1953 di Antonio Ligabue, artista ormai immancabile nelle aste di Pandolfini. Un risultato, i 175.000 euro, che non stupirebbe lo stesso Ligabue che proprio con la “farfalla bianca” esprimeva la qualità eccelsa che lui stesso dava alle sue opere, un criterio implacabile nei confronti dei suoi autoritratti: «Questo è il premio che mi do quando un quadro mi soddisfa più di un altro » (lotto 44).
Altro notevole risultato sono i 225.000 euro con cui si è chiusa la gara della scultura in bronzo SFERA CON SFERA di Arnaldo Pomodoro, la versione ridotta (Ø cm 30) di quella realizzata nel 1996 e posizionata di fronte al Palazzo di Vetro dell’ONU a New York. Quest’aggiudicazione è l’esito migliore ottenuto da opere di Pomodoro, simili per dimensioni, negli ultimi mesi (lotto 33). Tra gli esiti ragguardevoli va annoverata anche l’aggiudicazione di ARANCETO, uno strepitoso e pluri-pubblicato dipinto del 1957 proveniente dal collezionismo privato, di Renato Guttuso, che ora è in una nuova collezione a fronte di 100.000 euro (lotto 46).
Grande attenzione da parte dei collezionisti dei maestri italiani del ‘900 hanno ottenuto anche Giorgio de Chirico e Lucio Fontana, il primo ha visto schizzare il suo TROVATORE, una scultura in bronzo, dagli 8.000 euro di richiesta ai 37.5000 euro dell’aggiudicazione (lotto 13), mentre del secondo sono state battute a 56.250 euro ciascuna le due terrecotte smaltate e dipinte del 1950, entrambe intitolate CORRIDA (lotti 24 e 25).
Molto combattuta è stata anche l’aggiudicazione di DANTE, una scultura in ceramica invetriata di Luigi Ontani, che ha più che triplicalo la richiesta chiudendo a per 81.250 euro, la seconda aggiudicazione degli ultimi vent’anni per una scultura del maestro emiliano (lotto 27).
Per l’arte italiana ricordiamo anche le vendite di Schifano, Salvo, Vedova, Boetti, Parmeggiani, Melotti, Severini, Rosai, Campigli, Mattioli, Paladino,
Al successo di questo appuntamento del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Pandolfini hanno contribuito in modo non marginale alcuni artisti di respiro internazionale, aggiudicati tutti a compratori stranieri, a dimostrazione, se ancora fosse necessario, che il mercato dell’arte è globale, e su quel mercato si opera a fronte di una solida visibilità. In relazione alla vendita appena conclusa si parla Lewit, Matta, Buffet, Wharol e Delaunay, entrando nel dettaglio l’olio su tavola del ’70 RUE DE VILLAGE di Bernard Buffet è stato conteso fio a 100.000 euro (lotto 14), mentre il coloratissimo MAO, iconica opera di Handy Wharol del ’72 ha più che raddoppiato la richiesta passando di mano a 37.500 euro (lotto 26), infine RYTME COLORÉ N.5 una gouache su carta di Sonia Delaunay, protagonista al femminile dell’astrattismo del primo Novecento, partendo da 7.000 euro è stata aggiudicata a 32.500 euro (lotto 47).