L’asta del DIPARTIMENTO DI ARTE ORIENTALE chiude il semestre e di conseguenza l’intera programmazione annuale.
Come di consueto il catalogo della vendita è rappresentativo dei diversi volti del mondo collezionistico legato all’arte orientale, più ampio e articolato di quanto non lo sia da un punto di vista puramente geografico in virtù dell’ampio arco di tempo lungo cui si snoda l’intera storia delle civiltà orientali e le contaminazioni che hanno, in determinati luoghi e epoche, stratificato e sdoppiato la prodizione artistica.
Il catalogo del 19 dicembre offre una visione composita per matrici culturali, anche se come spesso accade la parte predominante dei lotti è da ricondurre all’arte del Celeste Impero, e si presenta completo per tecniche e materiali proponendo bronzi, marmi e pietre, giade e lacche, porcellane e avori, tappeti…
Un affascinante mondo di oggetti e opere d’arte che sempre più spesso intrecciano il lato artistico e collezionistico con il gusto e la moda, con le tendenze alla contaminazione subentrate al più sterile minimalismo.
Tra le eccellenze della vendita segnaliamo un grande intaglio in avorio eseguito in Cina nel corso del XIX secolo durante la Dinastia Qing. Alto 140 centimetri questa opera di straordinaria finezza e perizia tecnica raffigura Avalokitesvara, ovvero il Bodhisattva Trascendente della grande compassione in una delle sue forme più diffuse quella di Sahasrabujia dalle molteplici braccia che, reggendo ognuna oggetti differenti, simboleggiano la sua disponibilità ad accogliere le richieste di aiuto di tutti gli esseri viventi. La figura del Bodhisattva Trascendente inoltre è caratterizzata da dieci teste l'ultima delle quali, al suo apice, raffigura il Buddha Trascendente Amitabha in piedi sopra un loto, aspetto chiamato "Raigo Amida". Ai lati dell'imponente base sono rappresentati i due seguaci: Nagakanya e Sudhanakumara. Il lotto ha una stima di 10.000-15.000 euro.
Grande eleganza e maestria tecnica caratterizzano anche la bella placca in turchese, cinese eseguita tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX durante il Regno Qianlong, stimata 6.000/8.000 euro. La placca, che è sostenuta da una base di legno, è intagliata a bassorilievo raffigura sul lato frontale un paesaggio montano con alberi e due contadini mentre su quello posteriore è decorata in oro con motivi beneauguranti di pipistrelli e nuvole.
Di notevole impatto è la giardiniera, cinese della XIX secolo Dinastia Qing, in porcellana celadon di grandi dimensioni, a catalogo per 4.000-6.000 euro. La vasca di forma lineare è decorata in leggero rilievo con un motivo stilizzato e senza soluzione di continuità di draghi e onde. La base in legno, altrettanto essenziale nella forma, è intagliata con estrema finezza a motivi di pipistrelli e monete.
È cinese ma del XVII secolo anche la coppia di sculture in bronzo a patina scura con trace di cromia che raffigura due guardiani abbigliati con eleganti quanto maestose armature complete di elmi. Entrambe le figure poggiano su una base a forma di roccia e tengono tra le dita l’attributo del guardiano, la loro stima è di 8.000-12.000 euro.