OTTIMA PERFORMANCE PER PANDOLFINI A MILANO
CON L'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA SFIORATI I 2 MILIONI DI EURO
La vendita del 12 giugno di Pandolfini di ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA, che ha scelto la piazza milanese come sua sede d’elezione, ha confermato il trend positivo del dipartimento.
Al Centro Svizzero si è registrata un’altra seduta i cui numeri sono veramente interessanti e gratificanti: sfiorati i 2 milioni di euro totali pari al 102% del monte stime con una percentuale di lotti venduti del 70%.
Un risultato non scontato perché non era facile ripetere un successo così pieno come quello ottenuto solo dodici mesi fa con la prima vendita di Pandolfini “fuori sede” e nel cuore del mercato italiano dell’arte contemporanea.
In sala erano presenti molti collezionisti e operatori del mercato che si sono confrontati con gli innumerevoli collegamenti telefonici, e le molte commissioni lasciate durante i giorni d’esposizione, a tutto ciò è da aggiungere l’intensa attività della piattaforma Pandolfini Live, attraverso la quale sono state aggiudicate diverse opere.
Pietro De Bernardi, CEO di Pandolfini Casa d’Aste, ha commentato: “Ancora una volta i numeri registrati da questa vendita primaverile ripagano gli investimenti che stiamo portando avanti nel settore dell’Arte Moderna e Contemporanea. Siamo oggi presenti in maniera attiva ed efficace nel mercato del contemporaneo nazionale e in particolare a Milano, città nella quale negli ultimi cinque anni abbiamo accresciuto con grandi soddisfazioni la nostra presenza in tutti i settori del mercato dell’arte.”
Top lot dell’asta è stato Spazio Elastico di Gianni Colombo che è stato aggiudicato per 150.000 euro, un risultato che riflette l’interesse degli addetti ai lavori per un artista considerato uno dei massimi protagonisti internazionali dell’arte cinetica e tra i maggiori esponenti della tendenza ambientale.
I due cataloghi contavano nell’insieme un consistente numero di opere di Piero Dorazio, in pratica una collezione, che ha registrato un appagante sold out con una punta di 75.000 euro raggiunta da RA I, un olio su tela di grandi dimensioni eseguito tra il 1989 e il 90.
Interessante anche l’attenzione che ha circondato le opere di Paolo Cotani confermando il suo momento di grande splendore, su tutte ricordiamo K12a un acrilico su bande elastiche del 1975 che è passato di mano per 35.000 euro.
In entrambe le sessioni sono state proposte opere dal carattere storico, come la bella sezione dedicata ai postfuturisti e all’aeropittura, tutte opere che come minimo hanno triplicato le basi di partenza, in particolare ci fa piacere ricordare Italo Ferro le cui due opere, intitolate entrambe AEROPITTURA, sono state aggiudicate rispettivamente per 22.500 e 23.750 euro.
L’astrattista informale Emilio Scanavino con ALFABETO SENZA FINE è passato in una nuova collezione per 68.750 euro, mentre è stato aggiudicato per 31.500 euro FATTI, una china su libro tipografico su tavola di legno del 1974 di Emilio Isgrò.
Ottima performance per Hans Jorg Glattfelder in catalogo con PYR-242, un acrilico su plastica su tavola che ha chiuso una bella gara 11.875 euro, molto bene anche l’esito delle due opere di Roy Lichtenstein: il trittico COW GOING ABSTRACT ha chiuso la sua corsa a 13.125 euro, mentre la serigrafia su carta INDUSTRY AND THE ARTS si è fermata a 9.375 euro.
In questo sunto, cercando di dar conto degli esiti di periodi, correnti e movimenti artistici, non si può dimenticare che DINAMICA CIRCOLARE 6RR3, l’opera a nitro su perspex con meccanismo rotante, di Marina Apolloni è passata in una nuova collezione per 33.750 euro, così come per 25.000 euro ora ha un nuovo proprietario la scultura in canna di alluminio fresato, STRUTTURA SPAZIO n. 17, eseguita nel 1966 da Giuseppe Uncini.
Alighiero Boetti continua nel suo trend positivo come testimonia la vendita per 21.250 euro del piccolo arazzo ATTIRARE L’ATTENZIONE, cosa che davvero ha fatto, visto che è questa l’opera oggetto del tentato furto durante il cocktail per l’apertura dell’esposizione.
Chiudiamo con una nota di grande rilievo, ossia gli esiti ottenuti dalla sezione delle “carte”, una sezione per la quale ancora una volta Pandolfini conferma l’eccellenza che la contraddistingue, in questo senso basta ricordare gli 87.500 euro con cui è passata di mano la matita su carta del 1961 di Pablo Picasso Les Dejeuners, un tema assai caro a Picasso e ricorrente nel suo lavoro, tanto che appuntò di suo pugno: "Alla vista della Colazione sull'erba di Manet intravedo dolori futuri".