OLTRE 1.300.000 EURO CON I SUOI 80 LOTTI
L'asta di DIPINTI ANTICHI che Pandolfini ha battuto nel pomeriggio del 16 maggio in Palazzo Ramirez Montalvo ha raccolto oltre 1.300.00 euro, registrando per alcune opere un notevole incremento sulle stime iniziali.
Top lot della vendita è risultata la MORTE AL TAVOLO DELL'AVARO un olio su tela di Giovanni Martinelli; l’opera commissionata al pittore toscano da monsignor Lorenzo Corsi, che visse tra Firenze e Roma gravitando nella cerchia dei principi Barberini e dei Medici, è stata aggiudicata a 186.000 euro dopo una serrata competizione tra collezionisti e mercanti italiani e stranieri.
Un’altra disputa particolarmente vivace tra la sala e i telefoni collegati con compratori italiani e internazionali ha portato alla vendita, di poco inferiore al top lot, per 179.900 euro de la RESSURREZIONE DI CRISTO, un dipinto a olio su tavola di artista romano attivo nella seconda metà del Cinquecento. E’ plausibile che l’identità dell’ignoto autore sarà presto svelata a seguito di un doveroso intervento di pulitura, se è vero come è vero che da una stima iniziale di 35/45.000 euro quest’opera potente in pochi minuti è volata quasi a divenire la star dell’asta.
A confermare il successo per la pittura del Cinquecento anche i 37.500 euro con cui è passata di mano la preziosa tavoletta di Girolamo Sciolante da Sermoneta, MADONNA CON BAMBINO E SAN GIOVANNINO, rarissima nel catalogo dell'artista per le piccole dimensioni e la destinazione privata. Un disegno preparatorio di grande raffinatezza e perfettamente compiuto è conservato oggi nelle collezioni reali inglesi a Windsor.
Con piacere si è registrato anche un nuovo e crescente interesse per le nature morte, un’attenzione che se anche non raggiunge ancora l’intensità degli anni ’90 è in controtendenza all’andamento del mercato dell’ultimo decennio. Rilevante è la vendita per 58.750 euro di FRUTTA, ORTAGGI E FIORI ALL’APERTO, CON UNA FIGURA FEMMINILE e NATURA MORTA CON SELVAGGINA E UN CACCIATORE, una coppia di sontuose e inedite nature morte del pittore tedesco Franz Werner Tamm, detto Daprait.
Da annotare anche i 47.500 euro ottenuti, nonostante la notifica, dalla coppia di VASI DI FIORI di Mario Nuzzi, detto Mario de’ Fiori, poi PESCI, RECIPIENTI DI RAME E UN GATTO SU UN PIANO DI PIETRA, di Giuseppe Recco che è passato di mano per 44.100 euro, e NATURA MORTA CON FRUTTA E ORTAGGI SU UN PIANO di Agostino Verrocchi che ha cambiato collezione per la cifra di 15.000 euro.
Felice protagonista della vendita anche la scultura: 73.750 euro è stata la cifra realizzata dalla bella testa di MARCO AURELIO, realizzata nel XVII secolo ma non inferiore al suo modello antico; un successo condiviso, sebbene a cifre diverse, dalle altre sculture in catalogo.
Dalla scultura ai ritratti dipinti, tra i numerosi presenti in catalogo è salito a 27.500 euro il bellissimo e inedito RITRATTO di COSIMO III DE MEDICI di Giusto Sustermans.
Bene anche i dipinti di veduta, tra i risultati spiccano i 52.500 euro con cui è passato di mano l’inedito dipinto di un artista della Cerchia di Francesco Guardi che propone uno degli scorci più pittoreschi della Serenissima il CANAL GRANDE CON IL PONTE DI RIALTO, IL FONDACO DEI TEDESCHI E IL PALAZZO DEI CAMERLENGHI. Da Venezia a Roma con la VEDUTA DEL TEVERE CON CASTEL SANT’ANGELO E SAN PIETRO di Antonio Joli che ha cambiato proprietario per 46.500 euro e l’ampia Veduta di Campo Vaccino, splendido esempio della produzione olandese italianizzante firmata da Jacob van Huchtenburgh è stata aggiudicata per 31.250 euro.
Ancora da annotare i 25.000 euro, che equivalgono a tre volte la stiMa, che ha raggiunto L’ARCO DI TITO E GLI ORTI FARNESIANI, un olio su tela su modello di Canaletto.