Al centro della prossima asta, un gruppo di quattro dipinti ad olio.
L’Arte Orientale torna in asta il 19 dicembre a Firenze, a Palazzo Ramirez Montalvo, con un nuovo e ricco catalogo che presenta all’incanto oggetti di grande pregio artistico provenienti da svariate ed importanti collezioni private, tra cui un nutrito numero di oggetti d’export.
Nella selezione, curata dal capo dipartimento Thomas Zecchini e la Casa d’Aste, la finezza e la varietà di stili delle porcellane imperiali si uniscono al freddo splendore delle sculture in bronzo del periodo Ming e alla modellabilità della giada, dando origine ad un’asta che vuole raccontare non solo l’arte della Cina e del Sud-Est asiatico ma anche delle zone più ad occidente, come il Tibet e il Pakistan.
Tra le proposte in asta, però, non mancano i dipinti. A distinguersi, infatti, è un gruppo di quattro pitture risalenti alla dinastia Qing, presumibilmente dipinte da Youqua. Le quattro opere ad olio, infatti, costituiscono una sorta di documento storico che attesta il connubio tra il mondo orientale e quello occidentale a metà del XIX secolo. Raffigurazioni preziose, ricche di particolari, che raccontano di quattro città: Whampoa, Shangai, Canton e Macao.
La protagonista assoluta rimane, come sempre, la ceramica dipinta, presente in catalogo in diverse declinazioni: dai classici vasi ai piatti, dalle ciotole fino alle statuette decorative. Di particolare rilevanza, tra gli oggetti all’incanto, si segnala un vaso del periodo della Repubblica – XX secolo – di forma Fangping con due prese a forma di drago Chilong. Dipinto su due lati, il vaso – firmato da Dafan Wangkun, noto come uno degli otto Zhushanbayou, a testimonianza dell'abilità e la reputazione di quest'artista nel panorama di quel periodo – riporta due scene differenti.
Di porcellana, in catalogo, anche due placche della dinastia Qing del XVIII secolo della Famiglia Verde, dipinte da delicate raffigurazioni di intime scene di vita domestica, oltre ad una coppia di vasi Famiglia Rosa del XIX secolo a forma di rotolo, elegantemente decorati con i personaggi dei diciotto Arhats – i seguaci originali di Gautama Buddha incaricati di proteggere la fede buddista.
Particolarmente interessanti, poi, un vaso in cloissonè a forma di Moon Flask decorato con fiori di loto e rami avvolgenti su sfondo nero, al cui centro è raffigurato un drago che gioca con una gemma di fuoco immerso tra nuvole stilizzate, e un piatto blu e giallo marchiato dal sigillo Qianlong della dinastia Qing, decorato da un drago che gioca con una perla tra nuvole stilizzate. Particolarità di questo piatto è l’utilizzo dello smalto giallo come elemento decorativo, che prevede la cottura in due fasi: prima solo lo smalto blu – che lascia le decorazioni in bianco – e poi la colorazione degli spazi bianchi in giallo.
Vasta anche la selezione di oggetti in giada e giadeite, tra cui spiccano un intaglio in giada bianca raffigurante un leone regale appoggiato ad un vaso a forma di Gu squadrato decorato da motivi Shoumian, e un incensiere in pregiata giadeite intagliata raffigurante draghi Chilong e facce di figure mitologiche. L’opera, di particolare pregio, ha il tappo superiore scolpito a forma di loto e poggia su tre piedi sagomati a forma di animale.
Diversi gli oggetti provenienti dal Tibet, come le ciotole Bo in argento o cristallo di rocca impreziosito da decorazioni in bronzo dorato, e dal Giappone, presente in asta con ciotole e vasi in ceramica Satsuma-yaki finemente decorata.
Chiudono, infine, il catalogo una selezione di sculture in bronzo e legno dorato, oltre ad una particolare selezione di arredi in legno, tra cui una coppia di grandi mobili dotati di due eleganti ante, realizzati con legno morbido e ricoperti da un delicato strato di lacca. L'artigianato impeccabile si rivela attraverso intagli pregiati raffiguranti draghi e leoni, simboli di potenza e buona fortuna nella tradizione cinese. Le maniglie in ottone dorato aggiungono un tocco di raffinatezza, conferendo a questi mobili un'aura di bellezza e maestosità.
Il catalogo sarà esposto in anteprima a Firenze, a Palazzo Ramirez-Montalvo
in Borgo degli Albizi, 26.
15, 16 e 18 dicembre, dalle 10.00 alle 18.00. 17 dicembre, dalle 10.00 alle 13.00.