Dall'alta epoca ai primi del novecento con due aste di dipinti e sculture

14 novembre 2017 | dipinti E SCULTURE ANTICHE
14 novembre 2017 | dipinti del xix secolo

Uno degli appuntamenti più significativi del calendario di Pandolfini per il mese di novembre sono le due aste di dipinti che, ormai da qualche tempo, si svolgono nella medesima giornata e propongo quasi senza soluzione di continuità una attenta selezione di opere che coprono un arco temporale che va dall’Alta Epoca al passaggio di secolo tra Otto e Novecento.

Il 14 novembre, nel salone al primo piano di Palazzo Ramirez-Montalvo, aprirà la tornata di vendite il catalogo di DIPINTI ANTICHI, costituito da un’accurata selezione di circa 50 lotti che annoverano opere datate dal Trecento a tutto il Settecento.
Tra le più interessanti per quanto riguarda l’alta epoca ricordiamo la bella Madonna e il Bambino del pittore masoliniano Paolo Badaloni detto Paolo Schiavo che è in catalogo con la stima di 50.000/70.000 euro. È un olio su tavola cuspidata nella quale le figure della Madonna ammantata di blu e del Bambino che le cinge il collo si stagliano su un caldo fondo rosso.
Quasi coevo è il fondo oro raffigurante una Madonna in Trono fra angeli e sante di Cennino Cennini, raro pittore conosciuto principalmente per aver scritto il Libro dell'Arte, un importante trattato che riassume le esperienze tecniche maturate nei laboratori della pittura toscana del Trecento. La tavola, valutata di 60.000/80.000 euro e di dimensioni ridotte rispetto alla precedente, presenta la composizione all’interno di una riserva a cuspide ai lati della quale vi sono due tondi che racchiudono rispettivamente un Angelo e la Vergine.
Il Cinquecento è molto ben rappresentato dal grande dipinto di Lelio Orsi, più volte protagonista d’importanti mostre, Adorazione dei Pastori, la cui stima è di 60.000/80.000 euro, mentre è valutato 30.000/50.000 euro il San Giovanni EVANGELISTA di Cesare Dandini. Dipinto inedito e non replicato databile agli anni trenta del Seicento, costituisce un’integrazione importante al catalogo del pittore proprio per il suo periodo più felice. È interessante notare come la figura, languida e pensosa, dell’Evangelista abbia i tratti di un modello ideale ripetuto spesso dal pittore, mentre gli è inusuale il soggetto.
Decisamente più gai e leggeri i tre tondi di Giovanni Domenico Ferretti stimati 60.000/80.000 euro, che provengono dalla collezione del marchese Giaquili Ferrini. Sono divertenti Caricature a olio su tavola parchettata nelle quali il pittore fiorentino ambientai i suoi personaggi nelle più tipiche scene di genere, danze, incontri galanti…
In catalogo non potevano mancare le sculture che ricordiamo segnalando una rara opera della bottega di Isaia da Pisa, scultore di riferimento a Roma nel XV secolo prima dell’avvento dei maestri moderni toscani. La Figura femminile panneggiata all'antica, scolpita in marmo è in catalogo per la cifra di 40.000/60.000 euro

Sono, invece, circa 60 i lotti che danno corpo al catalogo di DIPINTI DEL XIX SECOLO, che vede nelle scuole lombarda, toscana e napoletana i nuclei più cospicui e le presenze più rappresentative. Tra queste alcuni dei nomi che hanno segnato la storia della pittura italiana nel corso dell’Ottocento a partire dal napoletano Vincenzo Irolli che è presente con due splendide opere: UN RICEVIMENTO e FEMME À LA LORGNETTE. Il primo è un olio su tela databile intorno al 1920, suo periodo più fecondo, quando Irolli ritrova una facilità esecutiva che bene si esprime anche in difficili composizioni di grandi dimensioni come quella in vendita da Pandolfini, acquistata nel 1923 da Eduardo Carù per la sua casa di Buenos Aires progettata dall’architetto italiano Virginio Colombo. L’opera che raffigura la famiglia dell’artista ad un festa è in catalogo con la stima di 50.000/70.000 euro.
L’altra opera di Irolli, altrettanto rara per soggetto e qualità pittorica ascrivibile al periodo francese 1880/1890, è FEMME À LA LORGNETTE, olio su tela altrettanto vibrante nella tavolozza e nella raffinata esecuzione. Questa seconda opera ha una stima di 25.000/35.000 euro.
Da Napoli a Firenze con l’olio su tela LUNGO L’ARNO del napoletano Giuseppe Abbati; questa veduta della campagna toscana, databile a dopo il 1861 quando giunse a Firenze da Venezia, rara come tutte le opere del pittore che morì a soli 32 anni, è in catalogo con la stima di 18.000/25.000 euro.
Da Firenze a Venezia per parlare di “Un veneziano tra gli Impressionisti” come è scritto sull’etichetta della mostra cui è stato esposto il dipinto LE SCARPINE NERE di Federico Zandomeneghi. In quest’opera, che ha una valutazione di 25.000/35.000 euro, Zandomeneghi tratta con l’eleganza che gli è consueta, uno dei suo temi preferiti, la figura femminile, o meglio, la donna.
Venezia ci porta a Milano, è infatti la laguna veneta uno dei soggetti più cari a Mosè Bianchi tra i massimi esponenti di quella scuola lombarda che tanto ha dato all’alla pittura italiana dell’Ottocento. LAGUNA IN BURRASCA, che fu nella collezione di Edmondo Sacerdoti e pubblicato dal professor Biscottini nel catalogo ragionato dell’artista, è valutato 30.000/40.000 euro.