Ritornata al Design e alle Arti Decorative del XX secolo con un successo, Pandolfini si appresta a presentare il secondo catalogo: una raccolta di oltre 250 lotti di gusto e non banali, soprattutto di qualità ineccepibile.
L’asta di design del 22 settembre si presenta quindi ricca di interessanti opportunità ma anche di importanti pezzi destinati a un collezionismo elevato, colto, preparato ed esigente come potrebbe essere quello che si contenderà le DUE STRAORDINARIE ILLUMINAZIONI di Edgar Brandt del 1920 circa, il periodo della sua collaborazione con la vetreria Daum. Le lampade, una da terra e una a due luci da tavolo, entrambe in ferro battuto con paralume in vetro, sono stimate rispettivamente 8.000/10.000€ e 3.000/5.000 euro (lotti 190 e 191).
In tema di illuminazione viene presentato anche un inedito LAMPADARIO, con struttura in metallo e pendenti in vetro nelle sfumature dell’ambra, realizzato intorno al 1950 dal maestro vetraio Vinicio Vianello, la richiesta per questo monumentale lampadario alto due metri e mezzo è di 4.000/6.000 euro (lotto 166).
Passiamo agli arredi segnalando subito il MOBILE BAR in legno e specchio con struttura centrale pensile creato da Osvaldo Borsani intorno al 1940, di grande presenza il mobile ha una valutazione di 15.000/20.000 euro (lotto 51).
Dieci anni dopo, nel 1950, su disegni unici degli architetti Mario Asnago e Claudio Vender vengono realizzati per un appartamento milanese, una CREDENZA, SEI SEDIE e un TAVOLO, quest’ultimo ha il piano in vetro retto da una struttura in legno rivestita in pergamena, il tavolo è in catalogo per 5.000/7.000 euro (lotto 244).
Il catalogo spazia dai primi decenni del ‘900 fino al nuovo millennio, in questo panorama non poteva mancare la firma di una delle figure più importanti e rappresentative della cultura, non solo italiana, Gio Ponti; sua è una COPPIA DI CASSETTONI dalle linee eleganti e raffinate, in legno intagliato e lastronato con piedi in ottone, datati al 1955 circa sono offerti a 40.000/60.000 euro(lotto 70).
Un testo di Anty Pansera, critica d’arte e storica del design, introduce un’interessante selezione di opere di design finlandesi legati a Lillo Mangano, tra i quali non poteva mancare Alvar Aalto presente con una LAMPADA DA TERRA, in metallo con fusto rivestito in pelle nera e paralumi smaltati bianco, e una POLTRONA in legno di betulla con seduta in legno curvato laccato nero, i due lotti, il primo del ’59 l’altro del ’60, sono valutati rispettivamente 6.000/8.000 euro e 2.500/4.500 euro (lotti 17 e 26).
Restiamo nel ’60 per parlare del TAVOLO di Leonardo Savioli, disegnato per un appartamento dell’iconica casa di via Piagentina a Firenze. Elegante e dalle linee pulite il tavolo, che ha una valutazione di 7.000/9.000 euro, ha un piano in legno intarsiato con placche in metallo come la struttura che lo regge, i piedi sono in legno (lotto 123).
Chiudiamo con un VASO, uno dei primi in assoluto, di Ettore Sottsass. Realizzato, con Aldo Londi, nel ‘57 come si legge sotto la base assieme alla firma, è in ceramica smaltata con decori impressi, la richiesta è di 8.000/10.000 euro. Oggetto così lontano dal Sottsass che si è abituati a vedere che se non fosse per l’autografia e la stretta affinità con uno proprio proveniente dalla collezioni Londi si stenterebbe a crederlo, così scrive Fulvio Ferrari nella presentazione del lotto in catalogo, testo che chiude con queste parole: «La rarità e l’unicità di questo oggetto ne fanno un esemplare irrinunciabile per il collezionista che voglia aggiungere al mosaico dei mille vasi di Ettore questa tessera “anomala” che ne costituisce una preziosa eccezione.» (lotto 167).